ANFIA- FEDERAUTO- UNRAE / Trasporto merci ‘strategico’ per economia. Urge rinnovo veicoli

Mercoledí, 7 Luglio 2021

 Il trasporto merci su gomma si rivela una risorsa sempre più preziosa per il nostro paese. “Strategico” per la nostra economia, mai come in questo momento bisognosa di una vera ripartenza. A più di un anno dallo scoppio dell’emergenza sanitaria e pandemica, cosa bisognerebbe fare in concreto per rilanciare un settore che non si è mai fermato, ma ha lavorato con non indifferenti sofferenze? Di questo, si è parlato stamane a Milano durante una conferenza stampa, “La Roadmap per il rilancio del trasporto merci. Transizione energetica, efficienza e sostenibilità per il futuro di un settore strategico”. Evento organizzato da tre importanti associazioni di settore: ANFIA, FEDERAUTO, e UNRAE.
E’ stata presentata e illustrata una roadmap con una serie di proposte utili per provare a far ripatite la grande “macchina” del trasporto e, insieme, anche quella della logistica. E’ necessario partire da un dato ben preciso: in Italia, sulle nostre strade circolano all’incirca 700mila camion con ptt maggiore di 3,5 tonnellate. Negli ultimi 13 anni, esattamente dal 2008 a oggi, si è registrato un significativo calo delle immatricolazioni; nel 2007, furono immatricolati più di 35mila unità di veicoli mentre lo scorso anno, l’anno ‘orribilis’ per il mondo intero, i veicoli venduti sono stati circa 20.256. Tuttavia, però, è sbagliato pensare e parlare di vera crisi del mercato. Il fatto che diverse case costruttrici, a cominciare dai “blasoni” di settore, guardano al futuro in modo propositivo, pensando esattamente alla mobilità “full-electric” e al trasporto decarbonizzato, dimostra l’effettivo potenziale della filiera.
Il gran problema o scoglio da superare è lo “svecchiamento” del parco circolante attuale. I veicoli con peso superiore alle 3,5 tonnellate hanno un età media di 13,5 anni, mentre i camion con peso superiore o pari a 16t hanno l’età media che si aggira attorno agli 11,5 anni. ANFIA, FEDERAUTO, e UNRAE ragionano, senza se e ma, sulla stessa lunghezza d’onda: “parlare di transizione energetica, mobilità elettrica, e decarbonizzazione è più che giusto. Parlare senza rinnovare il parco veicoli attuale, è solo moda e niente più”.
Cosa fare in concreto per rilanciare, appunto, il comparto? 1- Sostenere e dare incentivi fiscali e di mercato per gli Euro VI e le alimentazioni alternative per favorire la decarbonizzazione; 2- Disincentivi per i veicoli ante Euro IV; 3- Potenziare la rete dei biocarburanti; 4- Sviluppare reti di ricarica elettrica e a idrogeno; 5- Autorizzare la circolazione dei veicoli lunghi 18 mt; 5- Stabilire e attuale l’obbligatorietà della revisione dei veicoli anche presso officine private.
Stamattina, erano presenti e sono intervenuti Luca Sra- Delegato ANFIA per il trasporto merci, Gianandrea Ferrajoli- Coordinatore FEDERAUTO Truck, e Paolo A. Starace- Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
La loro analisi su questi temi, è molto chiara. Luca Sra- ANFIA: “Oltre ad essere indispensabile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale del trasporto merci, il rinnovo del parco circolante risponde anche alla necessità di elevare gli standard di sicurezza dei veicoli che ogni giorno viaggiano sulle strade, superando la contraddizione tra gli enormi investimenti dei produttori per adeguarsi alle normative vigenti in materia e l’effettiva dotazione dei mezzi in uso – solo il 21,6% dei veicoli industriali circolanti è dotato dei dispositivi di sicurezza resi obbligatori dal 1° novembre 2015 (AEBS per la frenata autonoma d’emergenza ed LDW per il mantenimento della corsia).
Per raggiungere i target di decarbonizzazione stabiliti dall’Europa, sarà importante il contributo di tutte le tecnologie, dal diesel pulito, grazie all’utile e necessario impiego dei biocarburanti, al gas naturale, come tecnologia ponte verso l’idrogeno. Parallelamente, urge lavorare per lo sviluppo infrastrutturale, dalle colonnine ad alto voltaggio per i veicoli commerciali e industriali, alla distribuzione dell’idrogeno, passi fondamentali per supportare la diffusione dei veicoli per il trasporto delle merci a zero emissioni”.
Gianandrea Ferrajoli- FEDERAUTO Truck: "Il rilancio del trasporto merci è strettamente connesso a una complessa e articolata trasformazione dell'intero comparto in un'ottica sostenibile ed ecologica, che riteniamo possa concretizzarsi anche e soprattutto attraverso forme di disincentivo all'utilizzo di mezzi obsoleti. Un veicolo su tre in Italia è infatti Euro 0, 1 o 2: un dato impressionante considerato che corrisponde al quintuplo della Germania e al triplo rispetto alla Francia. Per il graduale processo di passaggio a soluzioni di trasporto sempre più green, sono molte le proposte di ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE: da varie forme di tassazione energetica, come la rimodulazione del bollo, agli incentivi per l'acquisto di nuovi veicoli. Le idee condivise oggi sono numerose perché non possiamo lasciarci sfuggire l'occasione offerta dai fondi previsti dal PNRR per una definitiva modernizzazione del comparto trasporti in un'ottica più moderna e rispettosa dell'ambiente".
Paolo A. Starace- UNRAE: “La transizione verso un sistema di trasporti completamente sostenibile è l’obiettivo desiderabile per il quale il nostro comparto dedica notevoli sforzi e investimenti, ma la diffusione dei motori elettrici, ibridi, a idrogeno e dei biocarburanti è ancora molto limitata per contribuire efficacemente agli obiettivi di decarbonizzazione. Allo scopo di accelerare la diffusione di queste motorizzazioni, nel breve periodo, è necessario prevedere misure di incentivazione per il ricambio dei mezzi più vetusti, anche con veicoli Euro VI di ultima generazione, in modo da ridurre notevolmente le emissioni di CO2 rispetto all’attuale parco. In quest’ottica chiediamo, tra l’altro, di rifinanziare l’ecobonus sui veicoli commerciali per tutto il 2021, di prevedere agevolazioni anche per il rinnovo del parco dei rimorchi e semirimorchi, di rendere operativo il sistema dei ‘certificati bianchi’ per il rinnovo delle flotte, e la rimodulazione del bollo dei veicoli industriali sulla base del criterio che chi più inquina più paga, con evidenti benefici per l’ambiente e la sicurezza”.

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