AGORA' 2.0- MT / Marco Manna: 'Carenza autisti conseguenza imbarbarimento settore'

Martedí, 2 Novembre 2021

Marco Manna, membro di Agorà 2.0- MT, è intervenuto sulla situazione odierna che sta vivendo l'intero settore del trasporto. La carenza di autisti, tema molto dibattuto in questi ultimi due mesi, è la triste conseguenza di un imbarbarimento dell'intero settore.
Le parole di Manna, in merito, sono molto chiare: "Mentre gli autisti indicano la soluzione, la politica guarda agli interessi delle corporazioni del trasporto: Noi di AGORÀ 2.0 – MT continuiamo a credere ed affermare, che la carenza di autisti non è dovuta alla svogliatezza o al disinteresse dei giovani verso questa professione, ma è la semplice conseguenza dell’imbarbarimento del settore. I giovani non trovano appetibile questa professione, per lo stesso motivo dei veterani, oltre alla mancanza di tutele, al non rispetto dei contratti, alle paghe da fame, il camionista a differenza di altri settori, deve sacrificare la propria vita, lontano dai suoi affetti e dai suoi cari. Deve vivere per settimane intere dentro ad una cuccetta e arrangiarsi per l’esigenze più semplici, come lavarsi o mangiare . Alcuni si chiedono: Ma non è stato sempre così? A queste persone noi rispondiamo, no, non è sempre stato così.
Il settore vive un grandissimo paradosso: fino a 20 anni fa le poche regole, i controlli quasi nulli, e gli alti salari, rendevano la professione appetibile, basti pensare che uno stipendio di un autista poteva superare di tre volte quello di un operaio.
Quella vita era ancora più pericolosa, ecco perché sia gli autisti che le categorie dei lavoratori, avevano chieste regole più severe. In questo siamo stati accontentati, perché a pagare le carenze siamo stati noi, che nel frattempo ci siamo dovuti qualificare, spendendo soldi per altri certificati e per gli aggiornamenti professionali. Un costo che incide molto in termini economici, ma un sacrificio fatto con la speranza di non vedere più morti sulle strade, ma anche questo non è servito a molto, perché prima la liberalizzazione delle licenze è in seguito la delocalizzazione selvaggia, hanno dato il via alla concorrenza sleale, delle multinazionali del trasporto, che grazie al dumping sociale e salariale, hanno messo in ginocchio il settore, creando una corsa al ribasso, che vede come perdenti i piccoli padroncini e gli autisti.
I giovani potranno anche prendere la patente, ma difficilmente si riuscirà a colmare il problema della carenza di autisti. Cosa credete che farà un ragazzo, un uomo che non è abituato a questi ritmi, quando si troverà a dover restare per settimane lontano da casa, quando dovrà mangiare creakers e biscotti secchi perché non ci sono luoghi di ristoro, quando dovrà lavarsi sotto una latta d’acqua? Se la politica vuole davvero aiutare il settore, dovrebbe cominciare dai salari e dalle strutture adeguate, dal riconoscimento del lavoro usurante, dalla busta paga elettronica, dall’abrogazione al pagamento delle sanzioni economiche per lavoratori professionisti, dal rimborso spese relativo ai rinnovi della patente e del CQC. e smetterla di prenderci in giro con soluzioni primitive e poco lungimiranti". 

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