UNRAE / Veicoli industriali, il trend negativo non si ferma

Venerdí, 14 Febbraio 2020

Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case Estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato per il mese di dicembre 2019 una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che continua a denunciare un andamento negativo: a gennaio 2020 si è infatti registrato –3,2% rispetto al gennaio del 2019 (2.123 unità immatricolate contro 2.192). Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, a gennaio 2020 si registra un calo di -5,3% rispetto al gennaio del 2019 (1.803 unità immatricolate contro 1.903).
Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, parla di una situazione che si è, ormai, incancrenita: “Guardando al quadro generale dell’autotrasporto si vede come, nonostante le denunce e le aspettative e a dispetto delle iniziative di sostegno intraprese, l’andamento negativo non dia segni di inversione. Abbiamo più volte ormai ribadito in tutte le sedi nelle quali siamo stati convocati, che il sistema trasportistico italiano necessita di una visione programmatica di politica industriale, di interventi strutturali e di indicazioni certe per impostare una diversa organizzazione. Lo stesso sviluppo tecnologico di mezzi e sistemi gestionali lo impone. L’indagine più recente sulla situazione delle aziende italiane l’ha condotta Federtrasporti, che lo scorso 14 gennaio ha presentato la seconda edizione dello studio “100 numeri per capire l’autotrasporto”. Tra i dati emersi, si rileva che dal 2008 al
2018 sono aumentati del 461% i contratti di rete tra imprese di autotrasporto. Questi tentativi di razionalizzazione sono stati però accompagnati, tra il 2014 e il 2019, dalla chiusura di circa diecimila imprese di medie e piccole dimensioni con un costante
impoverimento del tessuto imprenditoriale italiano. Insomma, l’andamento negativo del mercato dei veicoli destinati al trasporto di merci, nelle loro diverse declinazioni, sembra essere solo uno degli indicatori del settore che denunciano incertezza e confusione. All’autotrasporto in sofferenza servono indirizzi certi di politica economica e industriale, che consentano a tutte le imprese di poter progettare uno sviluppo coerente con le crescenti richieste di sostenibilità, che non è un mantra contemporaneo, ma un grido di allerta. A nulla servono gli sforzi dell’industria che, per rispondere adeguatamente allo stress di normative ambientali sempre più severe, continua a investire per proporre al mercato veicoli performanti in termini sostenibilità, sia economica che ambientale, e di sicurezza. Continuiamo infatti ad essere in assenza di politiche complessive che affrontino i problemi della logistica e del trasporto in un’ottica di sistema, per promuovere un concreto sviluppo competitivo per l’autotrasporto italiano, che denuncia inoltre una carenza endemica di profili professionali da adibire tanto alla guida quanto all’assistenza dei veicoli industriali e dei loro rimorchi. E proprio all’assistenza dei veicoli e ai problemi occupazionali del settore, UNRAE dedicherà una apposita Conferenza Stampa a fine marzo, presentando con l’occasione una ricerca in merito, dove si analizzerà la competitività del settore del trasporto italiano nel contesto economico europeo in cui si trova a operare. L’autotrasporto nel suo complesso offre nuove possibilità di occupazione di fronte allo sviluppo tecnologico dei mezzi, e i giovani soprattutto debbono essere informati correttamente su queste opportunità”. 

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