CNA FITA LOMBARDIA / No abolizione misure a sostegno del trasporto

Mercoledí, 23 Ottobre 2019

CNA Fita Lombardia è contraria all’eventuale abolizione o riduzione drastica delle misure di sostegno a favore dell’autotrasporto, a cominciare dalla cancellazione dei benefici delle accise sul gasolio. Criticata tutta la bozza del decreto sul clima che, oltre al trasporto pesante, penalizzerebbe soprattutto il nostro ambiente.
Riva Luca, Presidente Regionale della FITA Lombardia, è intervenuto nel merito dichiarando: “Si tratta, se confermato, di un provvedimento negativo per il settore, ma negativo anche per le casse dello Stato se fosse un provvedimento di taglio orizzontale , sarebbe iniquo e penalizzante anche nei confronti di chi possiede i veicoli meno inquinanti come gli Euro 6. L’Italia è al secondo posto nell’Ue per il prezzo più alto del gasolio per autotrazione pagato dalle imprese: 1.245 euro per 1.000 litri al netto dell’Iva. Ci supera soltanto il Regno Unito con 1.306 euro. Sull’elevato costo dei carburanti pesa la tassazione: l’Italia è al quarto posto nell’Ue per la maggiore tassazione sull’energia, con uno spread fiscale tra Italia ed Eurozona che vale 14,1 miliardi di euro. Il rimborso di una quota delle accise, previsto con credito d'imposta per l'autotrasporto, serve infatti per compensare i maggiori costi che gli operatori italiani sostengono rispetto ai competitors per stare sul mercato. Quindi, per la categoria "sarebbe inaccettabile qualsiasi ipotesi di taglio al rimborso accise sul gasolio, che darebbe il colpo di grazia ad un settore gravato da una perdurante crisi che ha visto morire circa 20 mila imprese negli ultimi dieci anni. Artigiani e piccole imprese , condividono i valori dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare e sono pronti a fare la loro parte per promuovere politiche ambientalmente sostenibili. Tuttavia, riteniamo che tempi e modalità siano un fattore determinante per definire percorsi virtuosi verso la sostenibilità ambientale. Auspichiamo ,dunque, un ravvedimento rispetto alla manovra di restrizione prevista poichè pensiamo che nessuno abbia interesse ad esasperare un settore già tanto in difficoltà ed a penalizzare ulteriormente l'economia italiana".
 

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