ANFIA / Emergenza Covid-19, a picco mercato di autocarri, veicoli trainati e autobus
La crisi innescata dalle misure di contenimento della pandemia da Covid-19 ha portato, ad aprile, ad un vero e proprio picco negativo per il mercato degli autocarri e dei veicoli trainati, già pesantemente colpiti nel precedente mese di marzo.
L’emergenza ha generato gravi difficoltà per le imprese di autotrasporto su vari fronti, tra cui, in generale, una forte contrazione della domanda e dei volumi di merci trasportate. Difficoltà che potrebbe in parte permanere anche nell’attuale Fase 2, considerando, ad esempio, che il commercio al dettaglio ha subito in questi mesi una forte caduta. Istat ha stimato, per il mese di marzo rispetto a febbraio, flessioni del 20,5% in valore e del 21,3% in volume, che hanno interessato soprattutto le vendite di beni non alimentari. Il punto è che si prevede una ripresa lenta, sia a causa delle disposizioni governative che comunque resteranno restrittive, sia a causa del clima di fiducia dei consumatori in forte calo e dei cambiamenti di questi ultimi nello stile di consumo.
La crisi ha messo alla prova anche la filiera produttiva dei veicoli industriali, che ha ripreso a pieno ritmo le attività solo il 4 maggio scorso, contestualmente alla riapertura dei concessionari e delle reti di vendita su tutto il territorio nazionale e alla ripartenza delle attività delle motorizzazioni provinciali. Lo stop produttivo avrà chiaramente effetti sulle previsioni di consegna dei veicoli. Il DL rilancio stabilisce una proroga al 31 dicembre specifica per i beni acquistati con i benefici del superammortamento, mentre i DL Cura Italia e Liquidità, nelle previsioni di proroga dei termini degli atti amministrativi, si applicheranno per quantificare la proroga delle consegne delle risorse autotrasporto.
Riassumendo e ragionando con i numeri, ad aprile c'è stato un picco negativo del mercato degli autocarri. Picco del -61,7%. In calo anche i veicoli trainati (-70,7%), sempre per lo scoppio della pandemia Covid-19. In calo del 32%, infine, il mercato autobus per il quale i cambiamenti nella mobilità dei cittadini, indotti dalla fase di convivenza con il virus, potrebbero costituire l’occasione per rilanciare la filiera industriale italiana del trasporto passeggeri.