PORTO DI VENEZIA / Riforma dei porti: il commento del presidente Paolo Costa

Venerdí, 22 Gennaio 2016

Di seguito il commento di Paolo Costa (nella foto), Presidente dell’Autorità portuale di Venezia, alla riforma dei porti avviata dal Governo Renzi. “La riforma dei porti del Ministro Delrio è un buon inizio. Ha il grande merito di mettere la questione portuale al centro del dibattito sullo sviluppo del paese e di aprire, mi auguro, una stagione di riforme sempre più incisive nel settore. L'obiettivo finale deve essere quello di ridurre le differenze tra i prezzi alla produzione o all'importazione e i prezzi di mercato dei beni (prodotti o consumati) in Italia, differenze nelle quali si annidano anche gran parte delle inefficienze stimate in quasi 42 miliardi di euro anno. Per proseguire occorrerà agire perché le Autorità di Sistema si coordinino per rendere più competitiva ogni radice marittima dei corridoi europei; per favorire l'integrazione di archi e nodi lungo le diverse catene logistiche e per favorire l'ingresso di nuovi operatori innovatori e di dimensione adeguata alla competizione internazionale. Serviranno scelte infrastrutturali importanti che dovranno essere improntate a un adeguamento della capacità dei porti e della geometria della rete stradale, ferroviaria e di navigazione interna che li serve, in modo tale da far uscire tutto il sistema infrastrutturale dalla sua arretratezza e della sua attuale incapacità di servire i traffici lungo le linee di percorso minimo. Questo vale anche nel caso dell'Autorità di sistema dell'Adriatico settentrionale (Venezia e Chioggia) che consente di immaginare di realizzare fin da subito a Chioggia il secondo onshore della piattaforma d'altura per poi allargarsi fino a sfruttare le potenzialità di Porto Levante e del polo energetico di Porto Viro, ma anche dei terminali di navigazione interna verso Padova e verso Mantova. Un insieme di capacità non solo portuali che possono fare di questo sistema uno degli strumenti maggiormente idonei a servire le esigenze del Paese. Il tutto poi, va considerato dentro un sistema Alto Adriatico che, con Ravenna e Trieste, dovrà trovare il modo di cooperare anche con Capodistria e Fiume per rendere sempre più questo mare lo sbocco europeo privilegiato dei traffici da e per l'oltre Suez oltre che dal Mediterraneo orientale”. 

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