MICHELIN / L'uomo in movimento: da Porta Romana alla realtà virtuale

Mercoledí, 11 Aprile 2018

Il primo uomo è nato nomade. Nomade e artista, perché ha lasciato testimonianza dei suoi spostamenti nelle incisioni rupestri, sorta di rudimentale diario di viaggio preistorico.
Da allora, il viaggio e l’uomo continuano ad essere un binomio inscindibile, tanto che Bob Dylan si chiedeva quante strade debba percorrere un uomo prima di potersi definire tale.
Se il viaggio è nato con l’uomo, Michelin è nata con il viaggio e continua a scriverne il diario iniziato su pietra decine di migliaia di anni fa. Certo, ha cambiato penna. Oggi utilizza tablet e smartphone, ma anche secchio e pennello e, al posto della pietra, può servirsi anche di un muro.
Dal 7 aprile, su un muro di corso di Porta Romana 112, a Milano, è dipinto un “c’era una volta” che racconta un viaggio dalle mille possibilità e destinazioni.
Un papà e un bambino camminano lungo una strada. Il papà regge il bambino, facendolo camminare davanti a sé, con i piedi sui suoi. Dove vanno? Come sarà il loro viaggio? Mentre passiamo a piedi, in tram o in auto, il papà e il figlio ci pongono domande.
Inizia così il nostro viaggio, anzi, i nostri viaggi: dall’immagine al pensiero, dalla parete di 260 m2 alla realtà virtuale e aumentata.
Neve, lo stesso artista che ha dedicato al patrono di Milano, Sant’Ambrogio, un murale alle Colonne di San Lorenzo, ha dato l’ultima pennellata all’opera il 7 aprile.
Il 14 e il 15 di Aprile, dalle 10.30 alle 18.30, davanti al suo murale saranno distribuiti visori con cui ci si potrà tuffare nella realtà virtuale, muovendosi all’interno dell’opera, accanto ai suoi personaggi.
Si parte da un muro per scoprire un mondo ai confini della realtà, come Harry Potter era partito da un improbabile binario 9 ¾, e si continua a viaggiare nella realtà aumentata.
Per farlo, basterà scaricare gratuitamente la AppTabb, compatibile con sistemi operativi Android e iOS. Il murale di Neve si metterà in movimento, rivelando singolari orizzonti e prospettive in cui ci si potrà sentire protagonista, scattando persino un selfie dentro l’opera.
 

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