MERCEDES-BENZ / Le tante vite dell’Arocs

Giovedí, 7 Febbraio 2013

Arocs è il nome del nuovo mezzo d’opera della Stella, che con questo modello completa il rinnovamento della gamma iniziato con Actros e Antos. Come nel caso di quest’ultimo, l’Arocs sarà disponibile esclusivamente con motorizzazioni Euro 6. Trattandosi di un veicolo specifico, pensato e realizzato per lavorare in cava o in cantiere, l’Arocs può contare su di una gamma particolarmente ampia, che comprende trattori e motrici, modelli a due, tre o quattro assi, adatti per allestimenti che vanno dai classici ribaltabili fino al traino di semirimorchi per l’approvvigionamento, il tutto con la disponibilità di ben 16 classi di potenza, dai 238 cv del 7.7 litri inaugurato sull’Antos ai 615 cv del nuovo 15.6 litri OM473, che debutta proprio sull’Arocs. La disponibilità di peso totale a terra varia dalle 18 t dei 4x2 fino alle 41 t dei modelli a quattro assi a trazione integrale che fanno parte della serie Grounder, studiata per operare in condizioni limite.
Questo perché l’intenzione dichiarata della Stella è di coprire tutte le varie esigenze del settore, a partire dal 50 per cento dei mezzi che vengono usati direttamente in cantiere, e senza tralasciare il 30 per cento impiegato nel trasporto dei materiali o il 15 per cento con allestimento betoniera o betompompa. Neppure le nicchie, come i già citati trattori per i trasporti pesanti oppure le esigenze delle municipalizzate sono stati tralasciati.
All’atto pratico la differenza tra Arocs e Actros è molto più marcata che in passato, come si può vedere facilmente dal telaio, più alto di 115 mm, e dagli sbalzi più marcati. Tra le maggiori novità l’adozione di serie anche nel settore del mezzo d’opera del cambio automatizzato Powershift 3. Anche se in opzione, è sempre possibile ottenere un selettore manuale; questo viene proposto con otto oppure dodici marce, oltre che, a richiesta, nella versione a sedici rapporti. La decisione è stata presa da Mercedes-Benz dopo aver verificato i miglioramenti ottenuti con la terza generazione dell’automatizzato di casa, che conta su tempi d’innesto ridotti del 20 per cento rispetto al modello precedente, con in più un sistema di sensori che ne adegua la risposta al carico e alle condizioni di marcia.

Arocs è il nome del nuovo mezzo d’opera della Stella, che con questo modello completa il rinnovamento della gamma iniziato con Actros e Antos. Come nel caso di quest’ultimo, l’Arocs sarà disponibile esclusivamente con motorizzazioni Euro 6. Trattandosi di un veicolo specifico, pensato e realizzato per lavorare in cava o in cantiere, l’Arocs può contare su di una gamma particolarmente ampia, che comprende trattori e motrici, modelli a due, tre o quattro assi, adatti per allestimenti che vanno dai classici ribaltabili fino al traino di semirimorchi per l’approvvigionamento, il tutto con la disponibilità di ben 16 classi di potenza, dai 238 cv del 7.7 litri inaugurato sull’Antos ai 615 cv del nuovo 15.6 litri OM473, che debutta proprio sull’Arocs. La disponibilità di peso totale a terra varia dalle 18 t dei 4x2 fino alle 41 t dei modelli a quattro assi a trazione integrale che fanno parte della serie Grounder, studiata per operare in condizioni limite.
Questo perché l’intenzione dichiarata della Stella è di coprire tutte le varie esigenze del settore, a partire dal 50 per cento dei mezzi che vengono usati direttamente in cantiere, e senza tralasciare il 30 per cento impiegato nel trasporto dei materiali o il 15 per cento con allestimento betoniera o betompompa. Neppure le nicchie, come i già citati trattori per i trasporti pesanti oppure le esigenze delle municipalizzate sono stati tralasciati.
All’atto pratico la differenza tra Arocs e Actros è molto più marcata che in passato, come si può vedere facilmente dal telaio, più alto di 115 mm, e dagli sbalzi più marcati. Tra le maggiori novità l’adozione di serie anche nel settore del mezzo d’opera del cambio automatizzato Powershift 3. Anche se in opzione, è sempre possibile ottenere un selettore manuale; questo viene proposto con otto oppure dodici marce, oltre che, a richiesta, nella versione a sedici rapporti. La decisione è stata presa da Mercedes-Benz dopo aver verificato i miglioramenti ottenuti con la terza generazione dell’automatizzato di casa, che conta su tempi d’innesto ridotti del 20 per cento rispetto al modello precedente, con in più un sistema di sensori che ne adegua la risposta al carico e alle condizioni di marcia. 

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