INDIA / Smog fuori controllo: ancora i diesel sotto accusa

Mercoledí, 5 Marzo 2014

Nuova Delhi e Pechino sembrano fare a gara per rubare l'attenzione dei media a colpi di Pm10: entrambe le metropoli stanno sempre più frequentemente toccando livelli di polveri incredibilmente alte, superando di dieci volte le soglie di sicurezza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma mentre a Pechino la principale fonte di inquinamento sembrerebbe provenire ancora dalle famigerate centrali a carbone, a Nuova Delhi sono i motori diesel a trovarsi nell'occhio del ciclone.
La campagna di incentivi portata avanti negli ultimi anni dal Governo Indiano si starebbe rivelando un boomerang di proporzioni spaventose: secondo il Centre for Occupational & Environmental Health di Delhi le automobili con motore diesel - che hanno raggiunto il 49% del parco auto circolante - rilascerebbero in atmosfera una quantità di particelle cancerogene dieci volte superiore alle auto alimentate a benzina.
La corsa del diesel oltretutto non sarebbe affatto finita: a seguito della campagna di incentivi voluta dal Governo, il numero di nuovi veicoli immatricolati ogni anno cresce a vista d'occhio: secondo le stime dell'International Council on Clean Transportation, è ragionevole aspettarsi che entro il 2020 il numero di nuove auto diesel vendute ogni anno in India raggiungerà i 5 milioni di unità.
Numeri altissimi perfino per un Paese da un miliardo e duecento milioni di abitanti, e che non farà che aggravare le già pessime condizioni dell'aria delle metropoli indiane. Tra malattie respiratorie e patologie cancerogene, il costo generato dall'inquinamento atmosferico della capitale indiana è stato valutato dalla World Bank in 18 miliardi di dollari l'anno: sarebbero 116.000 all'anno i decessi attribuibili alla "qualità" dell'aria nel Paese.

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