FREIGHT LEADERS COUNCIL / Presentato il piano per la sostenibilità ambientale

Venerdí, 24 Giugno 2016

Imporre per legge il calcolo delle emissioni prodotte attraverso il trasporto delle merci. Lanciare un piano nazionale per sostituire progressivamente i combustibili fossili con fonti a ridotto impatto ambientale: LNG e bio carburanti. Accelerare il rilancio dell’intermodalità ferroviaria e lo sviluppo della smart mobility, incidendo anche sulla cultura manageriale dei committenti fino a prevedere un sistema premiale per i trasporti più lenti e rendere visibile lo sforzo delle aziende verso una migliore sostenibilità dei servizi di trasporto delle merci. Sono questi i sei passi che il Freight Leaders Council, ha individuato nel Quaderno #25 sulla sostenibilità ambientale del trasporto e della logistica, curato dal Presidente, Antonio Malvestio, con i contributi di rappresentanti delle istituzioni, delle aziende e degli esperti del settore, pubblicato in occasione del 25° anniversario della fondazione dell’associazione che riunisce i maggiori operatori della logistica italiana. Il testo, presentato nell’ambito del convegno “Trasporto CO2: i carburanti alternativi rendono profittevole l’azienda”, organizzato a Roma da Tforma in collaborazione con Scania, Federmetano, Federchimica/Assogasliquidi, VDO e ZF si pone come un “manuale al servizio del lettore per illustrare come è possibile ridurre l’impronta ambientale nei trasporti” dando indicazioni alle aziende e alle istituzioni su come agire nell’immediato per far fronte all’emergenza emissioni prodotte dal trasporto merci e raggiungere gli standard imposti dall’Ue. “I cambiamenti climatici sempre più rapidi stanno richiamando l’attenzione di tutti – spiega Antonio Malvestio, Presidente del FLC - La coscienza ecologica si sta velocemente diffondendo. Come spesso accade, siamo di fronte ad una accelerazione: la sostenibilità ambientale sta diventando una priorità, ma l’impreparazione media rischia di far compiere errori. Chi si occupa di trasporti e logistica sarà presto nell’occhio del ciclone. Mentre tutte le filiere hanno lavorato per il miglioramento dell’impronta ambientale riducendo la produzione di gas serra, i trasporti sono rimasti indietro. Con il trend attuale, saranno presto (tra il 2020 ed il 2030) responsabili per il 50% della produzione mondiale di CO2. Di questa, il 60% per il trasporto delle persone ed il 40% per il trasporto delle merci. Migliorare drasticamente l’impronta ambientale del trasporto e delle aree adiacenti alla logistica è possibile ed è a portata di mano. Costituisce anche un risparmio, in quanto diminuire la produzione di CO2 elimina gli sprechi. Occorre, però, decidere di non improvvisare e di seguire una pianificazione rigorosa”.

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