EUROPA / Segnali di miglioramento nei trasporti, ma non in Italia

Martedí, 1 Dicembre 2015

In Europa la qualità dei trasporti è migliorata sensibilmente, ma non in Italia. Anzi, il nostro Paese si colloca negli ultimissimi posti lungo la graduatoria che stabilisce chi vince e chi perde in fatto di mobilità nei confronti delle imprese e dei cittadini.
A stabilire i migliori e i peggiori in fatto di trasporti, è stata la Commissione Ue con la seconda edizione del quadro di valutazione dei trasporti (Transport Scoreboard 2015), documento nel quale sono messi a confronto i risultati degli Stati membri in 29 categorie di trasporto. “L'obiettivo del quadro di valutazione – spiega una nota della Commissione -, è aiutare gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di trasporto nazionali indicando i settori che richiedono investimenti e interventi in via prioritaria”. Per Bruxelles, d’altra parte, proprio il tema dei trasporti (e delle infrastrutture collegate), è fra i prioritari per la crescita oltre che essere strettamente collegato al miglioramento delle condizioni ambientali, alla sostenibilità stessa dello sviluppo e all’accrescimento del mercato interno.
Il quadro di valutazione predisposto dalla Commissione, riunisce dati provenienti da diverse fonti pubbliche (come Eurostat, l'Agenzia europea dell'ambiente e il Forum economico mondiale).
I risultati parlano chiaro. “In generale – dice ancora la Commissione -, gli Stati membri hanno compiuto notevoli progressi rispetto alla prima edizione” dell’indagine. I Paesi Bassi registrano i risultati migliori, con punteggi elevati in 16 categorie, seguiti da Svezia, Finlandia, Regno Unito e Danimarca. L’Italia è al quart’ultimo posto.
Il quadro di valutazione dello stato dei trasporti può essere consultato partendo da quattro temi diversi. Prima di tutto il cosiddetto “mercato interno” che prende in considerazione gli indicatori sull'apertura del mercato ferroviario, le cause pendenti riguardanti violazioni del diritto dell'UE e il tasso di recepimento delle direttive UE in materia di trasporti nella legislazione nazionale. Segue l’ambito degli “investimenti e infrastrutture” che comprendono la qualità delle infrastrutture per i diversi modi di trasporto e tassi di completamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Il successivo ambito è quello dell’unione dell'energia e innovazione” che comprende la quota di fonti di energia rinnovabile nel consumo di carburante per il trasporto, il numero di autovetture nuove che utilizzano carburanti alternativi e il tempo impiegato dai conducenti negli ingorghi stradali. L’ultimo insieme di argomenti presi in considerazione è quello dedicato alle “persone” nel quale finiscono temi come la sicurezza ferroviaria e stradale, il numero di donne impiegate nel settore dei trasporti e la soddisfazione dei consumatori rispetto ai diversi modi di trasporto.
Tutto è quindi condensato in una tabella in cui risultato i cinque paesi con i risultati migliori e i cinque paesi con i risultati peggiori. Il punteggio totalizzato da ogni Paese risulta sottraendo i punteggi negativi da quelli positivi. Come si è detto, l’Italia risulta essere al quart’ultimo posto. La Commissione spiega che il nostro “è tra i Paesi nei quali la parte di linee ferroviarie elettrificate è più forte. Ha il tasso più basso di trasposizione delle direttive dell’Ue nel settore dei trasporti ed è stata fatto oggetto di diverse procedure di infrazione”. Prima di noi ci sono tutti gli Stati fondatori dell’Unione, quelli dell’Europa occidentale e della Scandinava; dietro di noi vi sono solo Grecia, Polonia e Romania.
Ciò che ci penalizza è soprattutto la mole di infrazioni aperte, il traffico, che resta tra i più pesanti d'Europa, il basso livello di soddisfazione dei consumatori e i tempi per l'import/export via mare.
Basta pensare che, parlando di traffico, gli italiani passano nelle strade congestionate 38,73 ore all'anno, contro una media Ue di 30,96 ore; in questo caso, peggio dell’Italia sono Malta (70 ore), Grecia (41) e Gran Bretagna (39). Male anche il livello di soddisfazione dei cittadini per quanto riguarda i sistemi di trasporto, sia urbani che ferroviari e aerei. Troppo lenti anche i trasporti via mare: un cargo impiega più di 18 giorni per entrare o uscire da un sistema portuale.
L’Italia, tuttavia, detiene un primato positivo. Stando al Transport Scoreboard 2015, infatti, il nostro Paese ha il più alto numero in Europa di auto “verdi”, cioè con carburante alternativo: GPL e gas naturale. Punteggio alto anche per l'elettrificazione della rete ferroviaria, superiore al 70%.
"Il quadro di valutazione 2015 – ha detto Violeta Bulc, Commissaria responsabile per i trasporti dell’Ue - dimostra la dinamicità del settore europeo dei trasporti. Mi compiaccio di constatare che sono stati compiuti notevoli progressi rispetto allo scorso anno, ad esempio per quanto riguarda la qualità delle infrastrutture e l'apertura dei mercati del trasporto ferroviario di merci. Dal quadro di valutazione emergono anche gli interventi ancora necessari per creare posti di lavoro nel settore dei trasporti o per migliorare la sua sostenibilità”. (fonte lestradedellinformazione.it)
 

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