CONTINENTAL / In crescita il parco circolante di veicoli commerciali per il trasporto merci

Lunedí, 27 Luglio 2015

Negli ultimi cinque anni il parco circolante di veicoli commerciali per il trasporto merci (con PTT fino a 3,5 tonnellate) è passato da 3.366.169 a 3.388.728 unità, con un aumento dello 0,7%. Questi dati provengono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci. L’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro fornisce anche un prospetto regionale sui dati relativi all’evoluzione dal 2010 al 2014 del parco circolante di veicoli commerciali per il trasporto merci. In base a tale prospetto la regione in cui questi veicoli sono cresciuti di più è il Trentino Alto Adige (+45,8%). Vi è però da precisare che nel periodo di tempo preso in considerazione in Trentino Alto Adige erano in vigore condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di veicoli nuovi. Ne è conseguito un livello di nuove immatricolazioni molto più alto del normale, livello che ha condizionato anche il dato sulla consistenza del parco circolante. Se il Trentino Alto Adige rappresenta un caso a parte, la graduatoria regionale vera e propria vede quindi al primo posto la Sicilia (+7,9%), seguita da Molise (+7,8%) e Basilicata (+7,3%). In coda invece vi sono Lombardia (-2,5%), Lazio (-4,4%) e Toscana (-6,9%). Sempre dal 2010 al 2014 il parco circolante di veicoli pesanti per il trasporto merci (con PTT superiore a 3,5 t) è diminuito del 7,6%, passando da 583.878 a 539.452 unità. La graduatoria regionale in base all’evoluzione del parco circolante di veicoli pesanti per il trasporto merci dal 2010 al 2014 vede solo dati in calo, segno che in tutte le regioni italiane, nel periodo preso in considerazione, le radiazioni di questi veicoli sono state superiori rispetto alle nuove immatricolazioni. I dati regionali in calo vanno dal -1,5% del Molise fino al -12,1% del Friuli Venezia Giulia, con un calo a livello nazionale, come già detto, del 7,6%. I veicoli pesanti per il trasporto merci sono quelli che hanno pagato più duramente il prezzo della crisi economica. Le loro immatricolazioni sono infatti diminuite nel corso degli ultimi cinque anni, in conseguenza di due importanti fattori: il primo è che molte aziende di trasporto italiane sono scomparse, e il secondo è che, tra quelle che sono rimaste in attività, un gran numero di aziende hanno trasferito la propria sede in nazioni dell’Est Europa, pur continuando a operare in Italia.

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