CNA-FITA / “Pronti a mobilitazione in assenza di risposte da incontro del 23 luglio”

Venerdí, 17 Luglio 2015

Di seguito le dichiarazioni del Presidente CNA FITA Lombardia Patrizio Ricci sulle problematiche dell’autotrasporto in attesa dell’incontro tra il Ministro Delrio e le Associazioni dell’Autotrasporto programmato per il prossimo 23 luglio.
“Non potranno che essere risposte positive, altrimenti la pace sociale si romperà inesorabilmente” afferma Patrizio Ricci, Presidente della CNAFITA Lombardia. Nessuno avrebbe mai pensato di arrivare a questo punto, ma nessuno può rimanere a guardare le proprie aziende morire sotto il peso di una decisione penalizzante quanto irrazionale. Il fermo delle attività è l'unica strada rimasta percorribile per una categoria che non può più continuare ad attendere che gli impegni si trasformino in provvedimenti e non solo sulle spese non documentate. Ciò che si chiede è l'attuazione di quanto sottoscritto dal Governo: che vengano ripristinate le risorse sparite “improvvisamente” per la deduzione delle spese non documentate; che i contributi per gli investimenti vengano assegnati; che i problemi della concorrenza sleale trovino una soluzione, come avvenuto in Germania e Francia, mentre in Italia non sono stati capaci neppure di rendere pienamente operativo l'Albo, strumento individuato proprio per ostacolare la concorrenza sleale; che vi siano regole certe sia per i vettori che per i committenti per evitare la concorrenza sleale.
Sarà dunque un autunno caldo?
“Sì perché esiste un punto di non ritorno anche per la pazienza, ed è stato già oltrepassato. CNAFITA lavora perché tutte le Associazioni condividano queste nostre sensazioni e perché si raggiunga unità e condivisione nell'unico interesse per le imprese. A noi - continua il Presidente Ricci - conforta il fatto di aver interpretato correttamente il momento ed il sentire delle imprese di trasporto associate e non associate; questo paese ha bisogno di uno scatto d'orgoglio se non vuole continuare la discesa nella classifica dei paesi a vocazione trasportistica e logistica dell'Europa. E questo lo si può fare eliminando la burocrazia inefficiente e le storture che frenano lo sviluppo del Paese e che ci fanno perdere quote di traffico per le nostre imprese a vantaggio dei vettori esteri”.
E della delocalizzazione? E le cooperative spurie? E i furbetti del quartierino che giocano a chi trova il sistema migliore per evitare fisco, regole e sicurezza?
“Chi continua a perseguire queste pratiche e questi comportamenti ha trovato il segreto per mandare a fondo un paese! I dati degli ultimi anni gridano vendetta: i vettori stranieri che venivano in Italia nel 2003 erano il 6,7 per cento e nel 2013 sono diventati oltre il 47 per cento. I vettori italiani che svolgono traffici internazionali sono passati dal 33 al 15 per cento e gli occupati nel settore sono diminuiti ,in 4 anni, di circa 30mila unità”. Il tempo per evitare la deriva c'è ancora, la CNA FITA chiede di fare in fretta.

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