MILANO-BRESCIA / Brebemi replica a Trasportounito: “Assicurate le obbligazioni contrattuali”

Venerdí, 11 settembre 2015

In riferimento all’articolo “TRASPORTO UNITO / Milano-Brescia: autotrasportatori strapagano il flop”, pubblicato dalla nostra Agenzia lo scorso 8 settembre 2015, pubblichiamo di seguito una dichiarazione a firma dell'avvocato Antonio Comes degli Affari Legali della società.
“Egregio Direttore, l’articolo segnalato riporta le affermazioni di “Trasportounito”, aventi carattere di slogan apodittici, erronei e mistificatori. Dichiarazioni non veritiere e gravemente lesive dell’immagine della Società di Progetto Brebemi S.p.A. rendono allora necessarie alcune precisazioni.
Si fa riferimento all’approvazione, da parte del CIPE, di forme di contribuzione nazionale e regionale, previste dalla legislazione vigente e finalizzate alla realizzazione di interventi infrastrutturali, qualificando tale circostanza come “l’ultimo caso di una gestione infrastrutturale che è divenuta intollerabile per l’economia nazionale”.
La Società Brebemi, Concessionaria per la progettazione, costruzione e gestione del Collegamento autostradale Brescia-Milano A35, in data 20 dicembre 2013 ha avanzato alla Concedente CAL S.p.A. specifica istanza al fine di ottenere il riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF) di concessione, secondo i termini e le modalità descritte dalla vigente normativa e dalla Convenzione Unica di concessione, alterato da eventi straordinari non imputabili alla Concessionaria.
V’è in sostanza un pieno diritto di Brebemi a vedere ripristinate le condizioni necessarie per assicurare l’equilibrio economico-finanziario. Ciononostante, in pendenza della lunga procedura di riequilibrio, Brebemi ha comunque assicurato l’adempimento alle proprie obbligazioni contrattuali, garantendo l’entrata in esercizio del collegamento autostradale in data 23 luglio 2014. Nel dicembre 2014 è poi intervenuta la Legge di Stabilità 2015 che ha previsto, all’art. 1, comma 299, quanto segue: “è istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo con una dotazione di 20 milioni di euro annui per il periodo dal 2017 al 2031, finalizzato prioritariamente alla realizzazione di opere di interconnessione di tratte autostradali per le quali è necessario un concorso finanziario per assicurare l’equilibrio del Piano economico e finanziario. Alla ripartizione delle risorse si provvede con delibera del CIPE su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il contributo è utilizzato esclusivamente in erogazione diretta”.
Contestualmente la Regione Lombardia, con decreto del 30 dicembre 2014, n. 12781, ha individuato nell’allegato A del medesimo decreto, quale capitolo di spesa di natura obbligatoria, venti milioni di euro annui per il triennio 2015-2017, da destinare alla “realizzazione, completamento e miglioramento dell’accessibilità di sistemi stradali e autostradali attuati con procedure di partenariato pubblico – privato”.
Ebbene, la sopramenzionata contribuzione nazionale e regionale è stata destinata alla realizzazione dell’Interconnessione diretta con l’Autostrada A4 a Brescia Ovest, affinché possa essere assicurato un ulteriore concreto miglioramento della viabilità esistente e il relativo decongestionamento. Sopperendo dunque al mancato collegamento con la rete autostradale nazionale, imputabile ad altre Società, verranno ripristinate le condizioni di natura infrastrutturale e trasportistica di collegamento previste all’epoca del Progetto Brebemi e afferenti a interventi non ancora realizzati da altre Concessionarie.
Inoltre, ad avviso di Trasportounito “il progetto A35-Bre.be.mi., premiato nel 2013 come miglior project financing europeo, si è dimostrato sin da subito un clamoroso flop per le previsioni gonfiate dei transiti giornalieri e per la mancanza di raccordi alla rete stradale ed autostradale, ancora non ultimati”.
Sottolineiamo che a oggi la Brebemi viene settimanalmente utilizzata da circa centonovantamila veicoli, con punte di trentacinquemila veicoli nei giorni lavorativi. Rispetto ai primi mesi successivi all’entrata in esercizio dell’autostrada, l’incremento dei transiti è stato pari al 107%.
Un contributo determinante ai fini dell’aumento dei volumi di traffico è stato peraltro fornito dall’entrata in esercizio della Tangenziale Est Esterna di Milano, ciò a testimonianza dell’importanza del sopramenzionato realizzando intervento di Interconnessione A35/A4.
Occorre poi nuovamente sottolineare che la mancata realizzazione di collegamenti originariamente previsti a carico di altri soggetti non può essere in alcun modo imputata alla società di Progetto Brebemi S.p.A.
Nessun “flop dell’opera” dunque, considerato anche che la A35 è stata realizzata in tempi record e, come riconosciuto nella stessa lettera di Trasportounito, ha ricevuto ben due premi per il miglior project financing europeo.
Si afferma inoltre che “il costo iniziale dell’opera, 920 milioni, è quasi triplicato per effetto di previsioni finanziarie completamente ‘sballate’ con un danno sconsiderato per l’erario” e che “l’intervento pubblico (BEI, Cassa Depositi e Prestiti/Ministero del Tesoro) (…) ridicolizza la concezione di un’opera fatta passare come la ‘prima autostrada italiana costruita con fondi privati’”.
Al riguardo rammentiamo che il progetto ha previsto ben 120 milioni di euro per la realizzazione di opere di mitigazione ambientale, nonché la realizzazione e il rifacimento, a titolo di compensazione in favore degli Enti locali interessati dall’Opera, di oltre 30 chilometri di viabilità ordinaria che si sommano ai 62 chilometri di tracciato autostradale, talché il costo chilometrico è perfettamente in linea con i valori medi europei.
E’ inoltre ben noto che le risorse economiche sono state messe a disposizione dagli azionisti di Brebemi S.p.A, nonché dai finanziatori (tra i quali BEI e Cassa Depositi e Prestiti) attraverso appositi finanziamenti a condizioni di mercato, senza esborso alcuno a carico dello Stato.
Pertanto, vogliate prendere atto che la A35 è effettivamente la prima autostrada italiana costruita con fondi privati, a dispetto di opinioni non fondate su dati di fatto reali.
Occorre inoltre considerare che:
i lavori di realizzazione della A35, nonché le relative attività gestionali, hanno assicurato e assicureranno i seguenti benefici sulla fiscalità generale: durante la fase di costruzione sono stati versati sei milioni di euro per imposte dirette e sostitutive, ventuno milioni di euro per imposte di registro relative alle procedure espropriative, duecentocinquanta milioni di euro per IVA corrisposta ai fornitori;
durante i primi 20 anni di gestione (2015-2035) verranno altresì complessivamente versati ottocentosettantotto milioni di euro di Iva all’erario e trecentocinquantatre milioni di euro di Imposte dirette;
il 25% degli investimenti Brebemi, pari a circa quattrocentrotrentadue milioni di euro, riguardano interventi di viabilità ordinaria, mitigazioni e compensazioni ambientali a favore di un territorio che ha evidentemente visto un importante aumento della propria competitività in un momento di forte crisi economica internazionale.
È in sostanza evidente che nonostante i contributi menzionati da Trasportounito, la partita contabile resterà comunque ampiamente a favore dello Stato, tanto in termini di fiscalità che di ovvi vantaggi che una nuova infrastruttura offre ai territori attraversati.
Aggiungiamo infine che è semplicemente incomprensibile dal punto di vista logico affermare che vi siano “autotrasportatori che sono costretti ad utilizzare l’autostrada A35”, considerato che si tratta di una infrastruttura realizzata con capitali privati che si va ad aggiungere a quelle preesistenti offrendo quindi una ulteriore comoda alternativa.
Stando poi a quanto afferma Trasportounito, senza l’A35 Brebemi gli autotrasportatori non sarebbero in grado di “mantenere velocità commerciali” né di “rispettare gli ordini di consegna”. Viene quindi implicitamente riconosciuta la necessità di tale opera nell’ambito di un sistema viario fortemente congestionato. Quanto all’”onerosità della tratta” risulta chiaramente fuori luogo ogni confronto con i pedaggi di altre tratte autostradali che non sono state realizzate con capitale privato, senza peraltro considerare che sono state avviate iniziative di scontistica.
Appare allora evidente che Trasportounito, nel portare avanti le proprie rivendicazioni di categoria, dovrebbe astenersi dal diffondere strumentalmente tesi approssimative e affermazioni illogiche, infondate e lesive dell’immagine di Brebemi che, pertanto, si riserva di porre in essere ogni opportuna azione a tutela dei propri interessi.
Auspichiamo per il futuro che le informazioni e dichiarazioni rese relativamente alla concessione Brebemi siano diffuse nel rispetto della verità sostanziale dei fatti, nonché dei doveri imposti dalla lealtà e della buona fede”.

Compila il seguente modulo per ricevere la nostra newsletter:

ISCRIVITI

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli.

Ok