ANAV / Biscotti “Con gestione privata si sarebbero risparmiati i 200 milioni di euro di fondi pubblici destinati a ricapitalizzare ATAC”

Martedí, 28 Luglio 2015

“Ancora una volta si è scelto di stanziare soldi pubblici per salvare dal fallimento un’azienda la cui incapacità di stare sul mercato è manifesta da anni. Confidiamo che sia l’ultima volta che il peso degli errori commessi e degli sprechi sinora tollerati venga fatto ricadere sulle tasche dei cittadini e che venga avviato senza indugio il processo di privatizzazione e di apertura al mercato ed alle gare su cui si è impegnato il Sindaco Marino”.
Con queste parole il Presidente di ANAV (Associazione delle imprese di autotrasporto viaggiatori aderente a Confindustria), Nicola Biscotti (nella foto) commenta gli ultimi sviluppi della vicenda ATAC e la scelta di Roma Capitale di ricapitalizzare l’azienda di trasporti di proprietà per un importo di 200 milioni di euro. “È una cifra enorme – prosegue Biscotti – soprattutto ove si consideri che l’ATAC ha già prodotto perdite per oltre 1,2 miliardi di euro negli ultimi otto anni. Posso affermare con certezza che, se la gestione dell’azienda fosse stata lasciata ai privati, la città di Roma avrebbe risparmiato tutti questi soldi e garantito ai propri cittadini ed ai turisti di tutto il mondo servizi di trasporto degni di un Paese come l’Italia”.
Il Presidente evidenzia, a riguardo, come emerga da tutti i più recenti studi la presenza di diseconomie di scala nella gestione dei servizi di TPL su gomma al di sopra di soglie dimensionali contenute e la maggiore efficienza delle imprese a capitale privato rispetto alle imprese a totale capitale pubblico. “Già soltanto la concreta attuazione della norma, rimasta sulla carta, che impone di affidare tramite gara contestuale almeno il 10 per cento dei servizi di TPL oggetto di affidamento in house - segnala Biscotti - avrebbe consentito notevoli risparmi nel settore”.
Quanto all’impegno assunto dal Sindaco Marino di avviare immediatamente un piano industriale vero e forte per l’indizione di una gara, la ricerca di un partner industriale ed il superamento della gestione in house, il Presidente Biscotti manifesta la piena disponibilità di ANAV a collaborare a patto che il modello che si ha in mente sia quello della gara per l’aggiudicazione dei servizi e non della gara per la cessione di quote di minoranza del capitale sociale.
“La mera gara per l’individuazione di un socio di minoranza nel capitale – spiega Biscotti - ammesso che ci sia qualcuno disponibile ad accollarsi le perdite e che non si ipotizzi una bad company modello Alitalia, sarebbe solo un’ulteriore presa in giro ed un tentativo estremo di rinviare un reale confronto competitivo. La posizione di ANAV è chiara e netta: siamo pronti a collaborare con tutti nell’ottica di un superamento delle fallimentari esperienze di gestione in house dei servizi di TPL, esperienze che fagocitano enormi flussi di risorse pubbliche senza alcun beneficio per i cittadini, come dimostrano anche i casi della Cotral, sempre nel Lazio, dell’Azienda Siciliana Trasporti, dell’ACTV di Venezia, e in favore di una reale liberalizzazione del settore basata sulla concorrenza per il mercato e sull’implementazione delle gare per l’aggiudicazione dei servizi su lotti realmente contendibili e con corrispettivi a base d’asta calcolati su costi efficienti e remunerativi degli investimenti. Viceversa, contrasteremo con fermezza operazioni di maquillage finanziario pensate per mantenere interessi proprietari impropri nella gestione dei servizi e per sottrarre alla corretta competizione tra imprese, ed ai conseguenti benefici per la collettività, quota rilevante del mercato”.
 

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