AIRP / 47mila tonnellate di CO2 in meno grazie ai pneumatici ricostruiti

Martedí, 14 Febbraio 2017

Un dato che emerge dall’edizione 2016 del Libro Bianco sui pneumatici ricostruiti: 88.000 tonnellate di CO2 in meno all’anno con un utilizzo più diffuso dei pneumatici ricostruiti: a tanto ammonterebbe il risparmio possibile, in termini di emissioni di anidride carbonica, se la quota di utilizzo di pneumatici ricostruiti sul totale del mercato dei pneumatici di ricambio per autocarri in Italia passasse dall’attuale 27% al 50%. Attualmente infatti si parla di 47.520 tonnellate di CO2 in meno. Questa stima è stata elaborata da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici) ed è resa nota nell’edizione 2016 del Libro Bianco sui Pneumatici Ricostruiti. L’incremento della quota di mercato dei ricostruiti dall’attuale 27% fino al 50% sul totale del mercato dei pneumatici di ricambio per autocarri nel nostro Paese è assolutamente possibile, se si considera che, ad esempio, la quota di mercato del ricostruito è del 36% nei mercati di Germania, Austria e Svizzera, del 43% in Francia e supera il 50% in diversi Paesi dell’Europa del Nord. Le minori emissioni di CO2 non sono l’unico vantaggio possibile con un maggior utilizzo di pneumatici ricostruiti. Infatti, come emerge dalle rilevazioni di Airp, se la quota d’uso di ricostruiti passasse dal 27% dal 50%, vi sarebbe anche un aumento del risparmio economico per gli utilizzatori finali, che passerebbe da 69,1 a 128 milioni di euro all’anno. Nel 2015, poi, con una quota di mercato dei ricostruiti pari al 27%, l’uso di pneumatici ricostruiti in Italia ha consentito anche di risparmiare 29,4 milioni di litri di petrolio e 21.600 tonnellate di materie prime strategiche (come gomma naturale e sintetica, nero fumo, fibre tessili, acciaio e rame). Con un aumento della quota di mercato dei ricostruiti fino al 50%, l’impatto positivo dell’uso di ricostruiti risulterebbe ancora maggiore: il nostro Paese, infatti, potrebbe risparmiare in media 54,4 milioni di litri di petrolio e 40.000 tonnellate di materie prime strategiche all’anno. In Italia, sottolinea Airp, la pur considerevole quota della ricostruzione sugli acquisti di pneumatici di ricambio dovrebbe aumentare ulteriormente, allineandosi a quella delle altre nazioni economicamente avanzate. Ciò permetterebbe di sfruttare appieno le valenze ambientali ed economiche dei ricostruiti e contribuirebbe in modo determinante al contenimento dei costi e dei consumi energetici a beneficio dell’ambiente e dell’efficienza delle aziende di autotrasporto pubbliche e private.

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