PNEUMATICI RICOSTRUITI / Il punto del Presidente AIRP Stefano Carloni

Martedí, 30 Aprile 2019

“Prima sei anni di forte calo, oggi il risveglio e la netta ripresa”. Questa la nuova situazione che sta vivendo il mondo del pneumatico ricostruito. L’anno scorso, si è registrato un significativo aumento delle vendite: +2,1%. Un dato più che positivo rispetto a due anni fa. Un fattore che ha inciso positivamente, su questa ripresa sono stati i provvedimenti anti-dumping ossia il brusco stop alle importazioni di gomme ricostruite per camion e autocarri, da paesi come quelli dell’est e, soprattutto, la Cina. Stefano Carloni, Presidente di AIRP, l’Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici, spiega nei dettagli com’è avvenuta la ripresa del mercato in questo specifico settore: “L’impatto dei dazi è stato indubbiamente rapido e positivo, già un mese dopo l’introduzione dei dazi provvisori si sono visti segnali di risveglio del mercato, ad esempio le carcasse ricostruibili hanno subito visto un aumento della domanda e del loro valore. Nei mesi successivi abbiamo visto che anche le vendite hanno seguito questa tendenza positiva, e dopo anni di calo continuo molti ricostruttori vivono finalmente una ripresa della produzione. Possiamo dire che l’introduzione dei dazi ha prodotto l’inversione di tendenza che speravamo; tuttavia, per quanto importante sia l’effetto dei dazi, questo elemento da solo non basta a mettere in sicurezza la ricostruzione, che dovrà adesso lavorare per costruire un nuovo corso. L’industria della ricostruzione avrà bisogno di trovare misure strutturali in grado di sostenere la produzione e la domanda nel medio-lungo termine. Servirebbe ad esempio un sistema di certificazione della carcassa: è un elemento che ad oggi manca, ma che riteniamo potrebbe dare un solido fondamento al futuro della ricostruzione, stimolando anche la competitività del prodotto nuovo. E la stessa industria del pneumatico nuovo, a sua volta, potrebbe giocare un ruolo importante: in un momento positivo per il mercato, sarebbe opportuno investire con decisione sull’innovazione tecnologica, per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto offerto, così da rendere ancora più competitiva la ricostruzione. Sul ruolo dell’AIRP nel sostenere la ricostruzione, la messa in vendita e il riuso degli stessi pneumatici, Carloni specifica: “I temi su cui lavorare per sostenere la ricostruzione sono diversi. Oltre a un impegno generale per sostenere la transizione all’economia circolare, abbiamo iniziato a occuparci del tema già menzionato relativo alla certificazione della ricostruibilità delle carcasse, nell’ottica di dare un impulso all’ecodesign dei pneumatici. Per facilitare la loro ricostruibilità dovremmo poi chiedere anche una maggiore uniformità nelle dimensioni delle carcasse. Oltre a questi aspetti, e al tema delle politiche fiscali favorevoli alla ricostruzione, poi, crediamo si debba lavorare anche nell’ottica di una maggiore tracciabilità dei pneumatici, sia per aiutare la ricostruzione che nell’ottica del loro corretto recupero e smaltimento a fine vita. Infine, poiché il prodotto ricostruito, dopo anni in cui gli operatori hanno davvero faticato a rimanere sul mercato, è ancora “debole”, crediamo sia opportuno non aggiungere per il momento un eccessivo carico normativo e burocratico a livello europeo”. 

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