ANFIA / A marzo duro impatto del Covid sul mercato degli autocarri e veicoli trainati

Giovedí, 7 Maggio 2020

L'emergenza coronavirus di questi mesi e le conseguenti misure di contenimento dell'epidemia hanno avuto un impatto notevole sul settore dell'autotrasporto e della logistica nel nostro Paese, da un lato rallentandone o bloccandone l’attività, dall’altro evidenziandone anche il ruolo centrale nell'approvvigionamento e nella distribuzione di beni sanitari e beni primari, a riprova
della valenza strategica del comparto in termini economici e sociali.
La filiera produttiva dei veicoli industriali, in attesa di riprendere a pieno ritmo le attività produttive e commerciali dal prossimo 4 maggio, fa i conti con il duro colpo subito con la pandemia. E’ significativo il dato complessivo rilevato da ACEA, l’Associazione Europea dei Costruttori di autoveicoli, che ha stimato una perdita di produzione di 2,07 milioni di autoveicoli (tutte le tipologie) in UE (UK compreso) – di cui 124.500 in Italia - per effetto di una chiusura degli impianti produttivi europei della durata media di 26 giorni lavorativi (dati aggiornati al 20/04/2020).
I numeri del mercato italiano di marzo, per autocarri e rimorchi e semirimorchi pesanti risentono, infatti, dell’impatto delle misure emergenziali, tra cui anche, dallo scorso 11 marzo, la chiusura dei concessionari e delle reti di vendita su tutto il territorio nazionale, nonché il blocco dell’iter di immatricolazione derivante dalla sospensione delle attività del personale delle motorizzazioni provinciali. Numeri che hanno sicuramente contribuito a peggiorare non poco il trend già negativo del primo bimestre 2020, soprattutto per il comparto dei veicoli trainati.
A marzo 2020, sono stati rilasciati 1.387 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-33,5% rispetto a marzo 2019) e 739 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-60,1%), suddivisi in 75 rimorchi (-50,7%) e 664 semirimorchi (-60,9%).
Nei primi tre mesi dell’anno si contano 5.393 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 12,3% in meno del periodo gennaio-marzo 2019, e 2.918 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-36,7% rispetto a gennaio-marzo 2019), così ripartiti: 246 rimorchi (-37,7%) e 2.672 semirimorchi (-36,6%).
Per la fase 2 e con il riavvio della produzione nazionale e del mercato, fondamentale sarà la rapida attuazione delle misure di incentivazione e la ripartenza delle attività di verifica ed immatricolazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli stanziamenti per il rinnovo del parco, oltre ad essere un importante sostegno agli investimenti delle imprese di autotrasporto, sono risorse necessarie per la realizzazione di politiche di sostenibilità nel trasporto merci che garantiscano l’effettiva e rapida diffusione dei veicoli ad alimentazione alternativa. La sostituzione degli autoveicoli più anziani con nuovi veicoli di ultima generazione, accompagnata da strumenti di ottimizzazione della logistica, rappresenta, infatti, un prezioso investimento sia in chiave ambientale, sia in termini di sicurezza, grazie a dotazioni
tecnologiche all’avanguardia, frutto dei costanti investimenti dei produttori, in linea con le evoluzioni regolamentari. 

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