TRASPORTO FERROVIARIO / Frecciarossa fino a Lecce: fari puntati sul ministro

Martedí, 6 Ottobre 2015

“Quella per il Frecciarossa è diventata una battaglia simbolo del Salento”. I parlamentari leccesi non calano l’attenzione. Guardano con fiducia - e prudenza - all’incontro fissato per il prossimo 14 ottobre dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio (nella foto), con l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, ed il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel quale si dovrebbe affrontare la questione del prolungamento della fermata a Lecce del Frecciarossa che, dal 20 settembre scorso, collega Bari a Milano. Secondo Rocco Palese, del centrodestra, «la data del 14 è “un punto fermo d’inizio”. Speriamo che giunga il risultato atteso da tutti, attraverso l’intervento del Governo e dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Non è questione di danaro - sostiene - La società ha chiuso con un avanzo di trecento milioni di euro, la previsione semestrale è addirittura migliore. Dunque, non accettiamo giustificazioni di mancanza di denaro per il mancato collegamento. Vedremo che ci sarà rispetto di due milioni di persone».
Per Roberto Marti, dei Conservatori e riformisti, «il ragionamento tecnico dell’amministratore delegato sui diversi impedimenti al collegamento non farebbe una grinza, se non fosse che Ferrovie dello Stato è società al cento per cento a capitale pubblico. Quindi, poichè i meridionali e i leccesi pagano le stesse tasse dei settentrionali, lo Stato deve assicurare gli stessi servizi. In questo senso, ora i pugni deve batterli il Parlamento, non più solo la gente».
Elia in più occasioni aveva spiegato che la fermata a Lecce è un progetto antieconomico sotto diversi profili. Inoltre, ci sarebbero problemi di natura organizzativa ed un’infrastruttura inadeguata all’alta velocità. In altre parole, costi spropositati a fronte di risultati economici incerti. Secondo Federico Massa, parlamentare del Pd, le questioni tecniche sono superabili. Piuttosto, invita a riflettere sul fatto che «il Frecciarossa è solo una parte di tutti gli interventi strutturali per il prossimo biennio sulla tratta ferroviaria Napoli-Bari- Lecce per ridurre i tempi di percorrenza, dei quali si dovrà cominciare a parlare nell’incontro del prossimo 14 ottobre. Per questo, non risolveremo nulla se riuscissimo a portare l’alta velocità fino a Lecce e poi, da Lecce fino a Gallipoli, Otranto, Santa Maria di Leuca, non ci fossero collegamenti altrettanto rapidi ed efficienti, come dovrà essere, per esempio, la metropolitana di superficie. Ecco perché, oltre al Governo, devono intervenire fattivamente la Regione e gli enti locali». (fonte lagazzettadelmezzogiorno.it)
 

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