COMBUSTIBILI ALTERNATIVI / Idrogeno dai RAEE con nuova tecnica

Lunedí, 23 Marzo 2015

I rifiuti di apparecchiature elettroniche stanno diventando sempre di più: il consumismo sta perfettamente al passo con la tecnologia, ad ogni nuovo modello di telefonino corrispondono ondate di acquisti e i modelli precedenti il più delle volte diventano rifiuto.
Il loro recupero in Italia è regolamentato dal “Decreto RAEE” del 1º settembre 2007, ma dai dati dell’ISPRA si capisce che le quantità di questi materiali nella raccolta differenziata sono ancora limitate. Contengono metalli (come rame, ferro, acciaio, alluminio, argento, oro, piombo, mercurio) che possono essere recuperati e plastica.
A partire da quest’ultima è stato scoperto un procedimento da poco brevettato, a opera di un ricercatore del Chemical Technologies for Environmental Sustainability (TQSA) del Dipartimento di Ingegneria Chimica della Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università dei Paesi Baschi, che porterebbe alla produzione di idrogeno pulito da utilizzare come combustibile.
Andoni Salbidegoitia, il ricercatore in questione, durante un viaggio di ricerca svolto presso l’Istituto Nazionale dell’Advanced Industrial Science and Technology in Giappone, ha partecipato a un lavoro di sperimentazione che si è concentrato nel trattamento dei materiali plastici derivanti dai rifiuti elettronici. L’attenzione è stata posta su questi materiali per trovare metodi più economici e semplici per trattarli, visto che la loro scomposizione dalle altre sostanze con cui sono miscelati è spesso molto costosa.
Sono stati così trattati con vapore e nel processo i metalli presenti nei rifiuti hanno avuto il ruolo di catalizzatori. Questo, in condizioni particolari si è dimostrato in grado di produrre idrogeno gassoso. Uno dei problemi sarebbe però il suo stoccaggio, che dovrebbe avvenire ad alte pressioni. Salbidegoitia però ricorda che “la gassificazione dei rifiuti di plastica è già stata diffusa a livello industriale. Per poterlo utilizzare ora, a parte l’investimento economico, bisognerebbe esaminare come e dove potrebbe essere utilizzato il prodotto combustibile ottenuto”. (fonte greenstyle.it)
 

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