CNA FITA / Autotrasporto e riforme: finalmente qualcosa che chiedevamo da tempo

Lunedí, 10 Novembre 2014

Di seguito una nota del presidente regionale CNA FITA Patrizio Ricci sulle riforme dell’autotrasporto. “Speriamo davvero che vada come previsto! È quello che auspicavamo da tempo e dopo lo scippo di settembre nel decreto Sblocca Italia, è finalmente ritornata la norma sul cabotaggio arricchita da altri provvedimenti attesi. A dire il vero chiedevamo uno sforzo in più ma… la nostra azione non finisce qui. Come dicevamo nel recente convegno di Monza, la nostra Presidenza ha avanzato diverse proposte e noi puntiamo molto su quelle perché ci sia davvero un'autentica riforma dell'Autotrasporto, una riforma innovativa sia per le regole sia per i metodi con cui è governato il settore. Voglio ricordare che l'Albo dei trasportatori è un organismo vecchio di oltre 40 anni che va riformato, adeguato e che la rappresentanza espressa al suo interno non risponde assolutamente alla realtà. Ma per tornare alle riforme contenute nello Sblocca Italia, due sono quelle cui la FITA CNA Lombardia teneva maggiormente: la norma sul cabotaggio e quella sulla certificazione dell'onorabilità. Finalmente potremo, speriamo, porre fine all'utilizzo di vettori irregolari che alla sola Lombardia sottraggono il 32% dei trasporti, e di questi almeno 60% in modo illegale. In Lombardia non lo dimentichiamo, abbiamo il maggior numero di imprese di trasporto di tutto il Paese e sempre in Lombardia vi è la più alta concentrazione di traffici da e per l'estero. Terra d'invasione, se vogliamo usare un termine brutale, molto esposta a pratiche poco trasparenti se non contrastate da adeguati controlli. Ricordo che come CNA FITA Lombardia abbiamo proposto la costituzione di un osservatorio regionale per la sicurezza e per la legalità nel settore unitamente alla proposta di una apposita legge di settore atta a scongiurare infiltrazioni malavitose e pratiche poco chiare che anche oggi sono su tutti i media. Abbiamo visto cosa accade con EXPO e con i grandi appalti! Quando il malaffare vuole entrare negli appalti, non si espone! Passa per l'autotrasporto perché sa che il trasporto non viene scorporato negli appalti. E le imprese sane .… intanto devono stare a guardare! Chiediamo allora alla Regione che fine ha fatto la nostra proposta! Perché non ci si vuole dotare di uno strumento che potrebbe bloccare se non stroncare sul nascere la nascita di imprese “poco virtuose” e impedire loro di partecipare agli appalti? La parola alla politica!” 

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