FAI CONFTRASPORTO / Uggè: I morti sulle strade si rispettano assicurando maggior sicurezza, non strumentalizzando le tragedie

Venerdí, 2 Agosto 2013

"I morti si rispettano assicurando maggior sicurezza sulle strade , non certo strumentalizzando le tragedie". Ad affermarlo è Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e coordinatore della Consulta nazionale della sicurezza stradale istituita tra il Cnel e il ministero dei Trasporti. Schierandosi al fianco del presidente della Fondazione Ania, Aldo Minucci, che all'indomani della tragedia stradale in Irpinia costata la vita a 39 persone ha invitato il Governo "a fare della sicurezza stradale una priorità nella propria agenda del Governo, evitando di farlo solo dopo simili tragedie", Paolo Uggè ha sottolineato come l'unico vero "antidoto" alle stragi siano i controlli. "Controlli sui mezzi, per verificare che vengano sottoposti a un'adeguata manutenzione, ma soprattutto controlli da esercitare su chi è al volante. In Italia negli ultimi 10 anni sono morte oltre 50mila persone a causa degli incidenti stradali e nell'’80 per cento gli incidenti sono da ricondursi a errati comportamenti del conducente. Sono dati che fanno rabbrividire, ma soprattutto sono numeri e percentuali che ci confermano quanto sia indispensabile agire immediatamente, con fatti concreti e non con le tante belle parole che vengono pronunciate ogniqualvolta ci sono delle vittime. Anche se l'autotrasporto professionale rappresenta una voce contenuta nel bilancio complessivo delle vittime sulle strade, la categoria è schierata in prima fila in questa battaglia di civiltà. Fai Conftrasporto da anni chiede più controlli sull'intera filiera dell'autotrasporto e si batte in favore della legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto proprio per garantire che, con un adeguato riconoscimento economico, si consenta a chi trasporta merci o persone di avere camion e pullman sempre efficienti e personale al volante qualificato e riposato. In Italia ci sono migliaia di mezzi pesanti che ogni giorno vengono affidati a conducenti impreparati, costretti a turni di guida massacranti. E questo spesso accade perché non viene riconosciuto un adeguato corrispettivo economico. La vita e l'incolumità dei cittadini è un bene che la Costituzione garantisce - ha concluso Paolo Uggè - e che pone limitazioni anche agli interessi economici, come ha tra l'altro ricordato il presidente Giorgio Napolitano in queste ore drammatiche e tristi".

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