ASSOTRASPORTI / Le Associazioni rispondono alle proposte di Lupi

Mercoledí, 12 Novembre 2014

Finalmente il terremoto di richieste dalla categoria ha scosso la politica. A seguito delle proposte presentate dal Ministro Lupi (nella foto) per la riforma del settore, le associazioni di categoria vicine alla base Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano rispondono alla ricetta del MIT per la ripresa.
Le associazioni, nell’esprimere il loro parere a riguardo, plaudono alle importanti proposte messe sul piatto dal Ministro, ferma restando l’assoluta necessità di portare avanti i restanti punti della piattaforma di Assotrasporti e ATI, massima espressione di una progetto di riforma proposto dalla base che ha già ottenuto riscontri dalla politica italiana e dalla Commissione europea (ad esempio con il ddl presentato dal Senatore Susta).
Entrando nello specifico delle proposte, Assotrasporti e ATI si dichiarano positive all’eliminazione della scheda del trasporto, un inutile adempimento oneroso per le aziende che non aiutava al raggiungimento del risultato. Anticipando tale presa di posizione del Governo, in occasione delle assemblee sul territorio organizzate dalle due associazioni, l’autotrasportatore Angelo Panzeri aveva già proposto la cancellazione di tale strumento, illustrando come fosse necessario ottimizzare gli altri strumenti già in essere (ad esempio il CMR), eliminando i doppioni.
Per ciò che concerne i costi minimi, argomento molto discusso e sentito dalla categoria, le tariffe obbligatorie prima e i costi minimi successivamente hanno fatto la loro epoca, allo stato dei fatti sono strumenti inefficienti. L’autotrasportatore artigiano e la media impresa risultano essere la parte contrattuale più debole nei confronti del committente e della grande impresa, infatti negli incontri avvenuti con la categoria era emersa la richiesta univoca di uno strumento di riferimento, il quale ad oggi non ha mai funzionato per il noto problema della mancanza dei controlli, vanificando di fatto gli obiettivi attesi.
Sebbene il sistema dei costi minimi ha attuato un seppur lieve effetto deterrente nei confronti del committente “furbetto”, Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano ritengono improrogabile l’attuazione di un nuovo strumento che sfrutti al massimo anche la tecnologia attualmente disponibile. Tutto ciò è attuabile all’unica e imprescindibile condizione che il Governo si impegni a stabilire regole semplici e poco onerose ma soprattutto a farle rispettare.
La camera di compensazione proposta dall’On. Ivan Catalano può essere concretamente la soluzione a riguardo e più in generale per la ripresa del comparto, tenendo altresì in considerazione tutte le eventuali proposte di implementazioni che emergeranno dalla pubblica amministrazione e dalle associazioni di categoria.
In ogni caso, per arrivare alla salvezza della piccola e media impresa è necessario che l’autotrasportatore evolva in un sistema nuovo: entrare in un sistema a rete che gli consenta di mantenere la sua autonomia aziendale, evitando di perdere la propria identità, ma con i benefici equiparabili alla competitività della grande azienda. Una vera rete di padroncini sarebbe dunque più ambita dal mercato rispetto alla grossa impresa: infatti, mentre la prima è impostata solo al conseguimento del profitto a discapito della qualità, il padroncino può garantire un servizio preciso e puntuale, che scaturisce dalla passione e dall’impegno con cui svolge il proprio lavoro.
Anche la maggiore responsabilizzazione della committenza è una soluzione positiva, se valutata in un momento transitorio per arrivare alla vera riforma dell’autotrasporto. Resta comunque imperativo un aumento di controlli reali affinché le norme che regolano committenza e vettore vengano applicate.
Parere affermativo anche per la modifica dei requisiti d’accesso all’Albo per i nuovi iscritti, i quali dovranno dimostrare di avere acquisito ed immatricolato almeno un veicolo non inferiore a Euro 5. Tutto ciò che è in linea con la riduzione di costi per l’azienda e dell’impatto ambientale è infatti condiviso dal gruppo di associazioni, in quanto di interesse non solo dell’autotrasportatore ma dell’intera collettività.
Allo scopo, risulta opportuno una destinazione dei fondi mirati al rinnovamento del parco veicolare, con la destinazione del 50% dei contributi alle trasformazioni dei veicoli usati in mezzi ecologici, riducendo sensibilmente il costo del carburante (dal 20 al 30% circa).
Circa i limiti posti alla subvezione il parere è anch’esso favorevole sebbene, osservando la proposta con obiettività, nell’esperienza pratica i risultati rischiano di essere disattesi. Potrebbe risultare un approccio migliore la concessione di un passaggio in più, azionando idonei strumenti di controllo e sanzione, i quali allo stato attuale non vengono effettuati a svantaggio dell’autotrasportatore.
Sull'argomento risulta applicabile la proposta di Assotrasporti e ATI, il secondo punto della piattaforma riguardante la regolamentazione degli intermediari nel trasporto, presentata ai Sottosegretari ai trasporti, valutata positivamente dall’Europa e ripresa dall’On. Serracchiani in occasione di un’intervista rilasciata su RivistaTir. La proposta presentata risulta fattibile a costo zero e darebbe la certezza di una equa mediazione, grazie al deposito di una tariffa fissa, che responsabilizzerebbe l’intermediario stesso sulla verifica della documentazione del trasporto e del vettore. Una possibile miglioria ad una norma che allo stato attuale sembra solo a favore della grossa azienda, mirata a sfruttare ancora di più il padroncino.
In conclusione, Assotrasporti, Azione nel Trasporto Italiano, Cepi-Uci e Un.i.coop Trasporti plaudono le proposte avanzate, ma rammentano l’importanza di attuare controlli affinché vengano rispettate da un lato, e la necessità di rendere operative le ulteriori proposte della piattaforma delle associazioni vicine alla base.
Sarebbe altresì opportuno che il Ministro dia risposta alle interrogazioni parlamentari, formulate negli scorsi mesi alla Camera e al Senato, dalle cui risposte emergerebbero gli elementi per meglio comprendere l'entità della crisi del settore e sopratutto poter rendere efficaci gli interventi di riforma.
Assotrasporti e ATI hanno recentemente affermato che, in caso di sciopero, avrebbero dato un segnale di unità a tutta la categoria, sostenendo uno sciopero ad oltranza fino a quando non si otterranno risultati concreti. Il sondaggio lanciato alla categoria attraverso coupon cartacei, scaricabile anche dal sito (www.assotrasporti.org/images/PDF/Coupon_Assotrasporti.pdf)e sui social network (https://www.facebook.com/Assotrasporti) ha ricevuto ad oggi il 98% di consenso.

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