FONDAZIONE ANIA / Sicurezza stradale, al via le telecamere sui taxi

Lunedí, 17 Novembre 2014

Tecnologia e sicurezza stradale. Un binomio sul quale la Fondazione ANIA punta sempre di più per ridurre in Italia il numero e la gravità degli incidenti stradali. Una strategia scelta dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale che, dopo aver lanciato e utilizzato simulatori di guida, prodotti multimediali, applicazioni per cellulari, ha puntato da qualche tempo sull’utilizzo di telecamere. Dopo il trasporto pubblico e il trasporto pesante, anche i taxi sono stati inseriti in un nuovo progetto di sicurezza stradale. Oltre 200 vetture della cooperativa milanese “La Fontana” (delegata da U.T.I., Unione Tassisti D’Italia che è partner di Fondazione ANIA per questa iniziativa) sono state equipaggiate con una Roadscan, una piccola telecamera dotata di accelerometro e localizzatore Gps, che diventa un testimone di quanto accade sulla strada e sulla vettura e agisce nel totale rispetto della normativa sulla privacy. Un progetto che rappresenta un’assoluta novità nel settore, in grado di innalzare i livelli di sicurezza di tassisti e clienti e, al tempo stesso, di fornire una prova importante per la ricostruzione degli incidenti.
La Roadscan che sarà installata sulle vetture della cooperativa milanese, verrà posizionata nella parte centrale del parabrezza, vicino allo specchietto retrovisore. L’apparato integra una doppia ottica (una che punta all’ esterno ed una all’ interno dell’auto) e quindi è in grado di riprendere ciò che avviene sulla strada e, novità assoluta per questo tipo di esperimento, consente anche di riprendere ciò che avviene all’interno dell’abitacolo. In questo modo, i tassisti sono tutelati anche in caso di aggressione, furti o rapine. A questo si aggiunge l’importante funzione antifrode che svolgono le telecamere: le immagini della Roadscan possono essere usate per ricostruire gli incidenti, fornendo una garanzia sia per i tassisti, sia per gli automobilisti. A dare ulteriore importanza a questo strumento, poi, è la funzione didattica che hanno i filmati. Le immagini di incidenti o di momenti pericolosi, trattate secondo il rispetto della normativa sulla privacy, possono essere utilizzate in fase di formazione per gli autisti. Sarà così possibile mostrare gli errori più comuni che si commettono alla guida o le manovre sbagliate in caso di incidente, offrendo il supporto di tecnici ed esperti della sicurezza stradale che spieghino le corrette procedure di guida, anche in condizioni di traffico intenso com’è quello delle grandi città italiane.
«La tecnologia aiuta ad innalzare i livelli di sicurezza stradale – spiega Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA – così come abbiamo dimostrato in più occasioni. Le esperienze fatte con i Roadscan con il trasporto pubblico e con i mezzi pesanti, hanno dato ottimi risultati. Nelle flotte monitorate abbiamo registrato un calo degli incidenti stradali, dovuto anche al fatto che le telecamere spesso fungono da deterrente a condotte di guida scorrette. Abbiamo voluto fare questa sperimentazione sui taxi perché si muovono sulle strade urbane, che nel 2013 hanno fatto registrare 136.438 incidenti, ovvero il 75,3% del totale, che hanno causato 1.421 morti, pari al 42% del totale. Nel solo comune di Milano, sulle strade urbane ci sono stati oltre 9mila incidenti che hanno causato 32 morti e oltre 12mila feriti».
«L’Unione Tassisti d’Italia, che è lieta di essere partner principale di questa attività, ringrazia a nome di tutti i colleghi, la Fondazione ANIA e Octocam per aver intrapreso questa importante sperimentazione. Grazie a tutto questo i tassisti “non saranno più soli” sulle strade d’Italia e d’Europa; le Roadscan a bordo dei nostri taxi saranno uno strumento che vigilerà su di noi e sugli altri, finalmente garantendo una reale ed inedita sicurezza globale sia per l’utenza che per l’operatore, oltre e verosimilmente all’estensione di essa su tutte le strade che percorriamo».

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