AIRP / Nel 2014 gli autocarri circolanti in Italia sono diminuiti dello 0,2%

Martedí, 14 Luglio 2015

Nel 2014 il parco circolante di autocarri per il trasporto merci in Italia ha subito un leggero calo (-0,2%). Non si è quindi ancora esaurita la tendenza negativa che ha visto dal 2011 al 2013 ridursi la consistenza del parco circolante italiano di autocarri non solo per la crisi economica ma anche per la concorrenza di altri Paesi dell’Unione. I dati sulla consistenza del parco circolante di autocarri in Italia derivano da uno studio dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Aci. Questo studio fornisce anche il prospetto regionale dell’evoluzione del parco circolante di autocarri dal quale emerge che è il Lazio la Regione dove la riduzione è stata più consistente (-3,1%), seguita dall’Umbria (-1,1%) e dalle Marche (-0,9%). All’estremità opposta della classifica si trovano la Valle D’Aosta e il Trentino Alto Adige che nel 2014 hanno fatto registrare un incremento del parco circolante di autocarri di oltre il 9% rispetto al 2013. Secondo l’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp, il calo del parco circolante di autocarri per il trasporto merci è dovuto anche alla concorrenza dei Paesi dell’Est Europa dove i costi del lavoro sono di gran lunga inferiori a quelli del nostro Paese. Ed è proprio per questo motivo che un crescente numero di imprenditori italiani dei trasporti ha deciso di delocalizzare in tutto o in parte la propria attività in quelle aree. Oltre alla riduzione del numero di autocarri sulle strade, la grave crisi economica dalla quale l’Italia sta (forse) lentamente uscendo, ha determinato anche un forte invecchiamento degli autocarri circolanti con effetti negativi su ambiente e sicurezza. A tal proposito Airp ricorda che per assicurare l’efficienza dei mezzi in circolazione è indispensabile oltre a una rigorosa applicazione delle norme in materia di revisione, effettuare anche controlli periodici per verificare le condizioni dei mezzi in uso. Un contributo a contenere i costi senza pregiudicare l’efficienza e la sicurezza può senza dubbio venire dai pneumatici ricostruiti che, come è noto, costano meno rispetto ai pneumatici nuovi, ma garantiscono anche gli stessi livelli di sicurezza e un minor impatto ambientale in quanto allungano il ciclo di vita del pneumatico e sono ampiamente utilizzati sia dagli autotrasportatori privati che dalle imprese di trasporto pubblico locale.

Compila il seguente modulo per ricevere la nostra newsletter:

ISCRIVITI

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli.

Ok