FEDERTRASPORTI / Villa: 'Formazione e migliorare immagine pubblica professione'

Mercoledí, 2 Marzo 2022

La carenza di autisti nel settore dell’autotrasporto è diventata una vera e propria emergenza, con il rischio di mettere in pericolo la ripresa economica dopo la crisi pandemica. Per risolvere tale emergenza, occorre individuare soluzioni che puntino soprattutto sulla formazione, sulla facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sull’avvio di percorsi in grado di avvicinare i giovani al volante di un camion. Ma è anche necessario lavorare sul miglioramento dell’immagine della professione, spesso preda di quei luoghi comuni che disegnano i camionisti come vestiti con canottiera, dotati di pance prominenti, prodotte da scorpacciate in trattorie per camionisti, celebrate anche da programmi televisivi poco edificanti per la considerazione del settore. È questo il messaggio lanciato da Claudio Villa (nella foto)- presidente del Gruppo Federtrasporti, intervenuto ieri alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati in occasione di un’audizione su proposte e interventi per promuovere il lavoro di qualità nel settore dell’autotrasporto e della logistica.
Villa ha sottolineato come oggi ciò che manchi nell’opinione pubblica è la percezione dell’utilità sociale ed economica della professione di autista, il fatto cioè di essere una pedina insostituibile all’interno di un meccanismo distributivo delle merci che non può fermarsi, nemmeno nei giorni più statici del lockdown. Una percezione contrastata anche da una tendenza culturale che ha introiettato in chi acquista online la convinzione che «il trasporto sia compreso nel prezzo». E che quindi non valga nulla. Il presidente di Federtrasporti ha quindi illustrato cinque soluzioni pratiche – quasi tutte ininfluenti per la finanza pubblica – per rendere più attrattiva la professione di autista: 1- Abbattere i costi della CQC; 2- Prevedere una corsia preferenziale per far assumere alle aziende di autotrasporto i lavoratori di società in difficoltà o impiegati in settori produttivi in crisi; 3- Diminuire l’età minima (oggi di 21 anni) per acquisire le patenti superiori anche soltanto di un anno; 4- Prevedere in seno alla riforma degli istituti professionali un corso dedicato alla logistica e al trasporto merci; 5- Prevedere un credito di imposta di almeno il 50% per le società di produzione cinematografiche che scelgano di realizzare film o serie TV che abbiano come protagonisti conducenti di camion o che siano ambientati all’interno del mondo del trasporto merci su strada.
 

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