AGORA' 2.0- MT / Imprese Est, Sergio Grujic: 'Autisti sono in esubero'

Venerdí, 12 Novembre 2021

Sergio Grujic dell'associazione Agorà 2.0- MT, interviene sulla situazione di tutte quelle imprese dell'est, in regime transfrontaliero, che operano con l'impiego di numerosi autotrasportatori.
Grujic spiega questa situazione con un'analisi molto chiara: "Il 90% di attività delle imprese dell’est sono effettuate in regime transfrontaliero tra paesi terzi. Tra queste, anche le italiane mascherate. Il tempo di permanenza di autisti sul camion oscilla tra un minimo di 2 ad un massimo di 6 mesi. Considerando che, al loro rientro in sede gli toccherebbe una settimana di riposo, per non dover fermare I mezzi, l’impresa deve disporre di autisti in sostituzione. Ecco perché vediamo numerosi minivan arrivare con autisti in sostituzione a quelli che hanno trascorso due mesi di vita lavorativa all’interno di una cabina del camion.
Questo metodo di lavoro è del tutto legale, anche se di principio incivile e fraudolento. Consente all’impresa di muovere all’infinito le merci di altri stati, mentre risponde agli obblighi fiscali e contrattuali del proprio paese d’immatricolazione. Il metodo di rotazione di questi lavoratori costringe, ovviamente, all’impresa che ha 100 camion di assumerne circa 130. Quindi la carenza di autisti all’est, considerando le direttive UE anormali, considerando la crisi nonostante fossero in esubero in riferimento ai mezzi in circolazione, conferma lo squilibrio di questo NON mercato. Mette in evidenza questa anomalia dell’autotrasporto europeo voluta fortemente anche dalle associazioni italiane. Voluta perché non hanno mai cercato di affrontare la questione, non si sono mai opposte seriamente. Ma perché non l’hanno fatto? Non sarebbe stato questo loro compito?
Probabilmente non l’hanno potuto fare perché si sarebbero dovute opporre alle grandi delocalizzate. Forse perché sono le delocalizzate a dirigere le associazioni che governano l’autotrasporto nazionale con il loro prestanome di facciata e il silenzio delle più piccoli viene comprato con il lavoro venduto loro in subvenzione, grazie alla loro benedizione. Fino a quando vorranno li terranno in vita, ma con la deregolamentazione del cabotaggio che dopo qualche tentativo fallito comunque arriverà, non avranno più alcun limite massimo di operazioni sul territorio nazionale e certamente ad un prezzo ancor più inferiore, non avranno più bisogno di PMI al loro servizio.
Il CDI Consorzio Digitale di Imprese come infrastruttura Digitale al servizio delle imprese italiane, può contenere ed infine sconfiggere questo macabro dominio disegnato al tavolino. Possiamo fermare la globalizzazione pilotata nell’interesse di pochi e rafforzare l’idea nell’interesse di tutti. Esiste una via d’uscita, ma occorre schierarsi e prendere una decisione. Occorre coraggio". 

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