TRASPORTO AEREO / Genova, aeroporto in crisi causa gabbiani

Venerdí, 7 Febbraio 2014

Disagi all’aeroporto di Genova per la presenza di gabbiani: nella giornata di ieri molti voli sono stati cancellati per l’improvviso arrivo di una colonia di uccelli, decisi ad occupare la pista e la torre di controllo. Lo scalo ha subito uno stop forzato fino a questa mattina, quando le operazioni di volo sono normalmente ripartite.
Da tempo si discute delle problematiche causate dai grandi uccelli – si pensi ai cigni di New York o alle oche di Amsterdam – per il traffico aereo. La loro presenza mette a rischio la sicurezza degli stessi voli, perché gli esemplari potrebbero bloccare il tragitto dei velivoli o finire risucchiati dai motori. Così, ogni volta che il loro numero supera le soglie di guardia, gli scali sono costretti a interrompere decolli ed atterraggi. E così è stato anche al Cristoforo Colombo di Genova, dove una colonia di gabbiani ha deciso di raggiungere la struttura per trovare un po’ di riparo dal freddo.
Il tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di ieri, quando tre voli – Bari, Catania e Roma – sono stati soppressi a partire dalle 18.10. Alcuni degli aerei in arrivo, invece, sono stati dirottati all’aeroporto di Pisa, mentre il volo delle 6 di stamani per Parigi è stato anch’esso cancellato.
Non è un problema insolito per lo scalo ligure, ma gli esperti sostengono che una colonia così numerosa non si sia mai visto prima. E considerato come i gabbiani non volino con il buio, si è dovuto attendere pazientemente le prime ore dell’alba per convincerli ad abbandonare l’area. I disagi sono ora rientrati, ma non è detto che l’episodio non si verifichi nuovamente: durante l’inverno, i volatili sono attirati dalle luci e dal calore della struttura, il clima rigido di febbraio potrebbe quindi convincerli a tornare sulla scena del crimine, se così la si può definire. Un fatto, questo, che come accennato ha convinto alcuni scali internazionali a ridurre la popolazione di uccelli nei pressi degli aeroporti, con vere e proprie soppressioni di massa.

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