TOP THOUSAND / Flotte, 'telematica a bordo vitale per sicurezza, gestione costi e prevenzione furti'
Continua a crescere il numero delle black box installate sulle auto aziendali, aumenta la consapevolezza dei vantaggi, anche se molti dati raccolti grazie ai dispositivi spesso non vengono utilizzati adeguatamente. Risultato? Il “potenziale inespresso della connessione” resta ancora elevato.
E’ quanto emerge dalla terza release della survey “La telematica sale a bordo delle flotte aziendali”, condotta da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale, in collaborazione con Fleet
Magazine.
La ricerca, giunta alla terza edizione (le prime due nel 2017 e 2018), è stata condotta su un campione di 82 aziende, con parchi auto di dimensioni grandi, medi e medio-piccoli, per un totale veicoli gestiti di 81.882 unità (l’88% dei quali gestiti in noleggio a lungo termine).
Dall’analisi emerge come, aldilà della contingenza attuale, negli ultimi tre anni si è registrata una significativa evoluzione della telematica a bordo delle auto aziendali. Nel 2017 le black box erano
installate sul 18% dei veicoli del campione intervistato, mentre oggi questa percentuale è salita quasi al 50% e all’87% se consideriamo il numero di aziende che hanno adottato questi dispositivi su una o più
vetture.
Scelta o obbligo, sempre a valore aggiunto. In 7 casi su 10 la decisione di installare la black box a bordo del veicolo viene presa dalla società di renting, ma i fleet manager che la scelgono consapevolmente (quasi il 30%) considerano la telematica un’opzione strategica e utilizzano quotidianamente i dati ottenuti dai device per la propria attività. Un up-grade rilevante rispetto al passato che dimostra la consapevolezza, ormai acquisita, sul valore aggiunto che la gestione ottimizzata della flotta comporta.
Telematica per gestire info su sinistri, furti, consumi, ma anche per manutenzione predittiva. Si amplia lo spettro delle informazioni e delle aree di attività che, grazie ai device di bordo, i gestori delle flotte possono analizzare e valutare: sinistri (indicati dal 22% del campione) e furti (20%), ma anche il monitoraggio della manutenzione (13%). E ancora, il controllo dei consumi (12%), la gestione delle auto in pool (10%), gli stili di guida dei driver (9%) e la manutenzione predittiva (7%).
Quest’ultima è una delle funzionalità emergenti più apprezzate. Ancora poco utilizzati i dati sulle percorrenze chilometriche e per la geolocalizzazione dei veicoli. Il motivo è da ricercarsi nella difficoltà di rendere compatibile il controllo dei percorsi dei veicoli con la privacy del dipendente, tema oggi sempre più sentito. Non è un caso che la maggior parte delle scatole nere attive trasmettano dati solo in particolari circostanze, come i sinistri e i furti, e, per il resto del tempo, restino silenti.