OITAF / Gran parte della flotta refrigerata è obsoleta ed inquinante

Mercoledí, 18 Maggio 2022

Gran parte della flotta refrigerata italiana è obsoleta. Include infatti molti veicoli di categoria pre Euro 5, immatricolati prima di gennaio 2012, con pesanti ricadute sull’inquinamento ambientale. A scattare la fotografia oggettiva di un settore fondamentale per la Logistica è il Libro Bianco sul Trasporto Refrigerato in Italia (volume 1 - veicoli), presentato a Milano due mesi fa nella sede di Assologistica, in occasione dell'ultima edizione di Shipping Forwarding & Logistics Meet Industry. Un libro che fornisce indicazioni molto utili per le aziende che stanno pianificando il rinnovo del parco veicoli e per gli enti competenti, che devono mettere a punto politiche mirate a ridurre le emissioni di CO2 e particolato. Il volume è stato elaborato da OITAF - Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci, sui dati ufficiali al 2020 delle licenze ATP del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Nel segmento dei veicoli commerciali leggeri, i furgoni sino a 35 quintali, la classe più rappresentata è l’Euro 4, con il 21,1% che si traduce in 16.440 veicoli. Nella stessa categoria, tutti i pre-Euro 5, con immatricolazione anteriore al primo gennaio 2012, costituiscono il 60% circa del totale. Migliore la situazione anzianità nel campo dei veicoli commerciali medi e pesanti, superiori a 35 quintali. Qui la classe Euro più numerosa è la VI, con il 25,2% per 10.153 unità. Di conseguenza, la somma di tutti i pre-Euro 5, che per questa categoria include i veicoli immatricolati prima del 2009, è di poco superiore al 50%, dieci punti percentuali in meno rispetto ai veicoli commerciali leggeri. Questa suddivisione costituisce una media, con variazioni molto forti tra nord e sud, a livello di regione ma anche di provincia. In Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta i furgoni refrigerati Euro 6 sono il 70% e 76% rispettivamente, mentre gli LCV Euro 0, 1 e 2 sono complessivamente solo il 2%. I parchi ATP più datati sono quelli della Basilicata e della Calabria: solo l’8% circa dei veicoli risponde alle norme Euro 6 in vigore e il 10% circa del parco di queste due regioni è ancora Euro 0. 

Compila il seguente modulo per ricevere la nostra newsletter:

ISCRIVITI

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli.

Ok