NIPPON- DRYCE / Thermoblock, 'gli imballi che hanno reso possibile conservazione vaccino anti-covid'
Lo scorso 24 dicembre 2020, circa 9.750 dosi di vaccino, conservate in un apposito imballaggio, refrigerato con ghiaccio secco a una temperatura compresa tra i -60 e i -90°C, sono partite dallo stabilimento del produttore situato in località Puurs- Belgio, gungendo l'indomani a Roma. Dalla caserma Salvo D'Acquisto, sede del Comando provinciale di Roma, le dosi sono state trasportate all'Istituto Lazzaro Spallanzani, ospedale capitolino conosciuto per la sua ampia esperienza nello studio e ricerca di malattie infettive, a cominciare dalle più rare e sconosciute, fino alle diverse forme di infezioni virali. Lo Spallanzani è stato incaricato di gestire le dosi vaccinali, ripartendole nel pieno rispetto del fabbisogno di ciascuna regione. Le prime somministrazioni del vaccino anti-covid, sono cominciate lo scorso 27 dicembre.
Tutte le fiale, impiegate il 27 dicembre scorso, primissimo giorno di vaccinazione, sono state conservate in appositi imballi Thermoblock. Contenitori in grado di assicurare una temperatura compresa tra i 2 e gli 8°C. Questo perché, al momento della somministrazione ciascuna dose deve avere una temperatura ambiente, decisamente più elevata rispetto alle temperature glaciali durante le fasi di trasporto.
In questo modo, è stato possibile rispettare le indicazioni o procedure stabilite e imposte dall'European medicines agency (Ema) che ha detto, espressamente: trasporto a temperatura compresa tra -60 e -90 gradi centigradi. Cinque giorni prima della somministrazione, la temperatura deve stabilizzarsi tra i 2 e gli 8 gradi; in fase di somministrazione, la temperatura deve essere, rigorosamente, ambientale ma non calda. Con l'uso dei thermoblock Dryce- Nippon Gases, come dice il gergo, la missione è stata compiuta.