VENETO / Sos autotrasporto: tariffe agevolate o ko
“Siamo pronti allo sciopero bianco, spostando il traffico pesante fuori dalle autostrade e, di concerto con le nostre organizzazioni nazionali, anche al fermo”, minacciano Nazzareno Ortoncelli, Cesaro Mariano e Gianni Sattini, presidenti regionali rispettivamente di Confartigianato Trasporti, Fita-Cna e Fai Veneto.
Realizzare un sistema di tariffazione agevolata innovativo, attraverso il telepass, in grado di riconoscere i mezzi di proprietà di imprese e cittadini del territorio, che si muovono quotidianamente sulle tratte nordestine dell'autostrada. O ancora, inserire le aziende di autotrasporti locali tra i beneficiari di «abbonamenti» a prezzi vantaggiosi. Due ricette per affrontare lo stesso problema: i rincari dei pedaggi, scattati con il primo gennaio, che vedono il Nord Est pesantemente penalizzato. Transitare su Autovie Venete (A4 Venezia-Trieste e A28 Portogruaro-Pordenone) costa il 7,17 per cento in più, su Cisa (A15) e Concessioni autostradali venete (Passante Venezia-Padova) + 6,26 per cento, su Autostrade per l'Italia (A13 Rovigo-Padova e A27 Venezia-Belluno) +4,43 per cento. Infine l'A4 Holding (A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico) si ferma a +1,44 per cento; la Brennero (A22) a +1,63 per cento.
«Si tratta di una iniziativa immotivata e controproducente, soprattutto in un momento difficile per famiglie ed imprese, che potrà solo deprimere ulteriormente i consumi e azzoppare gli spiragli di ripresa che si intravvedono», commenta Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto. Un pericolo già evidenziato domenica scorsa sull'Arena da Giorgio Adami, consigliere incaricato per il Territorio e le infrastrutture di Confindustria Verona. «L'aumento, che tra l'altro non è in linea con il tasso di inflazione attuale», sottolineava Adami, «andrà a gravare su tantissimi utenti e non solo sui trasportatori, che evidentemente ne subiscono le conseguenze più pesanti».
Zuccato chiede dunque al Governo di «cogliere l'occasione per realizzare un innovativo sistema di tariffazione agevolata». In una macroarea in cui la mobilità è sempre più metropolitana «servirebbe caricare i costi delle infrastrutture sulle lunghe percorrenze e ridurli per chi, invece, nel Nord Est, si muove per lavoro, studio o altro tutti i giorni», propone. «Ci sembra che le parole del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, vadano in questa direzione: creare un sistema di abbonamenti per pendolari e imprese potrebbe essere un primo passo verso la soluzione, su esempio di quanto sta accadendo in Germania».
Meno concilianti gli artigiani. «L'autotrasporto non è in grado di sopportare i costi imposti dalle concessionarie delle autostrade. Se il ministro non individuerà un modo per inserire le nostre aziende tra coloro che potranno beneficiare degli "abbonamenti", siamo pronti allo sciopero bianco, spostando il traffico pesante fuori dalle autostrade e, di concerto con le nostre organizzazioni nazionali, anche al fermo», minacciano Nazzareno Ortoncelli, Cesaro Mariano e Gianni Sattini, presidenti regionali rispettivamente di Confartigianato Trasporti, Fita-Cna e Fai, che compongono Unatras Veneto.
L'organizzazione chiede di essere convocata dal Governo prima dell'incontro annunciato per il 15 gennaio con i concessionari, «affinché vengano fornite precise rassicurazioni», concludono, «rispetto all'inclusione del trasporto merci in conto terzi nella proposta di abbonamenti».
Fonte: cnafita.it