UBER / Il Comune a Lupi: "Cinque proposte per legalità e innovazione"
Cinque punti per "garantire innovazione e legalità", tra cui la creazione di un "registro nazionale di intermediari Ncc" e l'istituzione di un tempo minimo di attesa tra le prenotazioni e il servizio. Sono le proposte che il Comune di Milano consegnerà al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi per risolvere l'eterna querelle tra tassisti e Uber, ingigantitasi pochi giorni fa quando la società americana ha lanciato UberPop, il servizio low cost con auto private già censurato da Palazzo Marino e bollato dalle auto bianche come "abusivismo puro".
L'iniziativa, ormai necessaria visti i recenti sviluppi della faccenda, è dell'assessore a Mobilità e Trasporti Pierfrancesco Maran. "È arrivato il momento di dire basta alle irregolarità, basta alle violenze e basta alle minacce - è la premessa - Serve che tutti facciano la propria parte in modo costruttivo, perché si possa raggiungere un risultato concreto e utile, in primo luogo per i cittadini". Il cuore della proposta prevede di "definire per legge l'esistenza di intermediari Ncc, di cui oggi la 21/92 non parla, ma che nei fatti esistono, stabilendo in modo chiaro le norme cui devono sottostare": un chiaro riferimento a Uber, attivo da oltre un anno con la sua app per la prenotazione di berline nere. Con il registro nazionale, spiega il Comune, le società di intermediazione "dovranno far rispettare le regole agli Ncc che aderiscono, fornendo alle istituzioni la lista degli aderenti e delle corse per i controlli"; inoltre, le aziende dovranno dotarsi "di una carta dei diritti dell’utente a seguito di consultazione con le associazioni dei consumatori". Altro punto da proporre al governo è l'obbligo di far trascorrere "almeno 90 minuti" dal momento della prenotazione all'inizio del servizio, una mossa che dovrebbe impedire alle berline di caricare un cliente in tempi paragonabili a quelli di un taxi. In più, Palazzo Marino chiede che gli intermediari possano assegnare corse "solo agli Ncc della Provincia o Città Metropolitana dalla quale comincia o termina il servizio richiesto" (in pratica, niente "trasferte" da fuori Milano), la "sospensione dal registro nazionale per 12 mesi per chi viola le regole più di tre volte l'anno" e la "revoca della licenza" agli Ncc che dovessero usare servizi non registrati.
C'è poi il capitolo UberPop, il nuovo ridesharing low cost con autisti privati su cui la società applica una commissione del 20 per cento, lasciando il resto ai conducenti. Il Comune lo ha già definito "un progetto irresponsabile", spiegando che il servizio "espone alla confisca del veicolo, a una sanzione amministrativa da 1.761 a 7.045 euro e alla sospensione della patente da quattro a dodici mesi", secondo l'articolo 86 del Codice della Strada. Anche in questo caso, la proposta per Roma è l'istituzione di un "registro per gli intermediari di car pooling, i quali potranno chiedere una commissione fino al 10 per cento del valore del viaggio" a patto di controllare che all'autista "non venga riconosciuto nulla più del rimborso spese di benzina e pedaggi: in caso di cifre maggiori - sottolinea Palazzo Marino - il conducente sarà perseguibile ai sensi dell’articolo 86".
Le cinque proposte resteranno sulsito del Comune per quindici giorni: nel frattempo, chi vuole contribuire con indicazioni o suggerimenti può inviare una mail all'indirizzo dc.trasportiambiente@comune.milano.it. Quando l'analisi sarà completa, verrà girata a Lupi come proposta ufficiale. "Il Ministero non può più rimanere in silenzio - puntualizza il Comune - Il conflitto tra taxi ed Ncc è in atto a livello mondiale ed è di difficile gestione attraverso le leggi vigenti, sia in Italia sia all’estero. Non si può più continuare in questo quadro di incertezza e ad oggi le città hanno cercato di intervenire nell’ambito ristretto dei loro poteri sanzionatori. È mancata però una visione nazionale in grado di adeguare le regole alle nuove tecnologie, imponendo ai nuovi operatori diritti e doveri”. Infine, un avviso ai naviganti: "Non saranno tollerati ulteriori irregolarità, atti di violenza, verbale e fisica, e minacce - conclude il Comune - La legalità viene prima di tutto e il Comune con la Polizia locale è già attivo per farla rispettare, anche in merito al nuovo servizio UberPop. Ma la sicurezza delle persone non deve mai essere a rischio”. (fonte cnafita.it)