FERROVIE DELLO STATO / Museo ferroviario in festa per i 30 anni di attivitÃ
È una delle pochissime realtà europee gestite solo da volontari, con un patrimonio inestimabile di materiale. Il Museo ferroviario di Campo Marzio, unico nel suo genere in Italia (eccetto il polo museale di Pietrarsa gestito direttamente dalle Ferrovie dello Stato) sabato 8 marzo ha festeggiato i 30 anni di vita. Un traguardo celebrato con una serie di iniziative, raggiunto con grande difficoltà ma ottenuto con la caparbietà dell'Associazione Dopolavoro ferroviario di Trieste e di tutti i volontari che se ne occupano assiduamente con passione. L'idea di fondare un museo ferroviario a Trieste venne ad alcuni macchinisti negli Anni Settanta, quando le Fs iniziarono a dismettere le vecchie locomotive a vapore ormai vetuste e sorpassate dalla trazione diesel. In quell'ottica vennero conservati gli esemplari più significativi, come uno del gruppo 685, detto "la regina delle locomotive", un "640", un "740", e anche locomotive di Paesi vicini. In tutti i casi pezzi rari se non unici. L'8 marzo 1984, all'inaugurazione del Museo giunse l’allora ministro dei Trasporti Claudio Signorile, con il direttore generale delle Ferrovie della Stato Ettore Semenza. La Stazione Trieste Campo Marzio, inaugurata nel 1906 come capolinea della Transalpina (cioè del secondo collegamento ferroviario tra Trieste e Vienna) e ora apprezzato Museo, può essere definita un contenitore plurivalente in quanto è stata più volte utilizzata per concerti, concorsi fotografici, presentazioni di libri e come set cinematografico: basta ricordare “Anonimo Veneziano” di Luchino Visconti e in anni più recenti "Marcinelle".