ANFIA Il report che fa il punto sulla crisi del Mar Rosso e sugli impatti sui trasporti e sull'industria
Il Mar Rosso è una delle arterie più importanti del sistema marittimo globale, attraverso il quale transita un terzo di tutto il traffico di container. Un’interruzione prolungata degli scambi commerciali potrebbe provocare un effetto inflativo a catena. In particolare per l’energia: il 12% del petrolio trasportato via mare e l’8% del gas naturale liquefatto (GNL) transitano attraverso il Canale di Suez.
Attraverso questa importante arteria passa circa il 10% del commercio marittimo globale, dall’Asia all’Europa e viceversa. Le offensive degli Huthi hanno sollevato preoccupazioni per l'impatto sui flussi di petrolio, di grano e più in generale di tutti i beni di consumo in arrivo dalla Cina.
Circa il 30% del trasporto mondiale di container passa attraverso il Mar Rosso, una rotta chiave per petroliere e gas, così come per il trasporto di rinfuse. Gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi portacontainer hanno spinto le compagnie di navigazione a trovare nuove rotte, reindirizzando verso il Capo di Buona Speranza oltre 200 miliardi di dollari di flussi commerciali dalle ultime settimane del 2023. Le nuove rotte (Gli attacchi degli Huthi alle navi nel Mar Rosso hanno costretto molti armatori a ripianificare le proprie rotte, circumnavigando l’Africa) stanno ritardando le consegne e contestualmente aumentando i costi di spedizione, con una forte esposizione ad una nuova interruzione nel commercio globale.
I rispondenti alla survey ANFIA costituiscono un campione di circa 70 aziende, prevalentemente componentisti. Tra i risultati emersi, solo il 16% degli intervistati ritiene che la Crisi nel Mar Rosso non impatti il proprio business. I principali impatti registrati riguardano le tempistiche nella consegna, che risultano maggiori rispetto al normale, mentre il principale segmento di prodotti di cui gli intervistati riscontrano maggiori difficoltà nel reperimento sono le materie prime.