ANFIA / Presentato nuovo studio comparativo sulle Politiche Industriali Automotive in Europa

Giovedí, 30 Marzo 2023

Il 3 febbraio del 2022, Federmeccanica e FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL hanno espresso per la prima volta, attraverso il documento “Industria Automotive: un patrimonio italiano di fronte alle transizioni”, un posizionamento comune sulle condizioni e sulle prospettive del comparto, frutto del lavoro svolto dall’Osservatorio Automotive che le Parte Sociali dell’Industria Metalmeccanica e Meccatronica hanno costituito, in attuazione del CCNL 2021.

Quel primo documento ha individuato prospettive e opportunità a fronte del patrimonio di competenza distintiva dell’automotive Made in Italy, ma, al contempo, ha posto interrogativi e preoccupazioni per le peculiarità della filiera italiana, particolarmente esposta agli impatti delle trasformazioni, con un serio rischio di deindustrializzazione del settore e di riduzione dell’occupazione.

Tutti temi che, a distanza di un anno, appaiono sempre aperti e attuali. Per questo, nella giornata di ieri a Roma, Federmeccanica e FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, hanno presentato un nuovo studio elaborato dall’Osservatorio Automotive che compara le Politiche Industriali delle principali Economie dell’Automotive europee con il contributo di ANFIA sull’Industria automotive in Italia.

Marco Stella, da poco rieletto vicepresidente di ANFIA e presente all'evento di ieri, non ha fatto mancare il suo intervento: "Con piacere e soddisfazione abbiamo dato, come ANFIA, un importante contributo, in riferimento all’Italia, a questo studio comparativo sull’industria automotive in Europa – ha commentato Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA e Vice Presidente dell’Associazione. Ci auguriamo che costituisca un utile strumento di lavoro per Governo e Ministeri, che hanno la competenza e il compito di definire le necessarie misure di accompagnamento per raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei in tema di decarbonizzazione della mobilità, proprio ieri il Consiglio Energia ha confermato che la strada maestra scelta per i veicoli leggeri resta quella dell’elettrificazione. Le priorità su cui lavorare, industria e governo insieme, sono la rapida riconversione delle imprese e il mantenimento della competitività del nostro sistema industriale in uno scenario in forte trasformazione a livello tecnologico e di opportunità di business; il superamento della frammentazione e del nanismo industriale che caratterizzano la componentistica italiana e il contrasto alla progressiva perdita di volumi produttivi di autoveicoli a cui stiamo assistendo nel nostro Paese. Occorre, inoltre, creare quanto prima un ecosistema nazionale che ci aiuti ad attrarre investimenti – abbattendo i costi dell’energia per gli stabilimenti produttivi e implementando politiche attive del lavoro, che possano fornire le nuove competenze richieste dai cambiamenti in atto - ed attuare una strategia di politica industriale certa e stabile nel tempo. Chiediamo, infine, una semplificazione degli strumenti di sostegno agli investimenti, a partire dalla riduzione della soglia minima dei contratti di sviluppo, oggi 20 milioni di Euro, e dalla rinegoziazione a Bruxelles di nuovi e ulteriori strumenti”. 

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli.

Ok