TRASPORTI / Patto produttori e logistica per trasporto DOC di olio e vino

Venerdí, 28 Giugno 2019

Produttori, operatori logistici, costruttori di veicoli, organizzazioni e istituzioni si stringono la mano a difesa della qualità di vino e olio, durante il trasporto e lungo tutta la filiera: dalla vigna alla tavola del consumatore. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato dal mensile Uomini e Trasporti con la collaborazione di Cia-Agricoltori Italiani. Evento svoltosi a Roma nella sede di CIA.
Vino e olio insieme pesano per oltre 8 miliardi sull'export nazionale. L’Italia è il primo produttore al mondo di vino (55 milioni di ettolitri nel 2018 di cui 20 milioni venduti all’estero) con un incremento annuo del 29% e un fatturato complessivo delle attività enologiche pari a 13 miliardi di euro. Quanto all’olio, il Paese è il secondo esportatore dopo la Spagna con oltre un milione di ettari, 175 mila tonnellate di produzione che valgono 1,3 miliardi di euro per un fatturato dell’industria olearia da oltre 3 miliardi di euro. Circa la metà di vino e olio prodotto nella penisola, viaggia in tutto il mondo e anche la parte destinata al mercato interno, uscita da cantine o frantoi, affronta diversi step logistici (trasporto, magazzino, distribuzione, ultimo miglio) prima di arrivare in cucina e a tavola.
Aprire un dibattito sulla logistica di vino e olio per facilitare il dialogo tra i protagonisti della filiera e promuovere un patto tra produttori e trasportatori a difesa delle eccellenze italiane, è l'obiettivo che istituzioni in primis ma anche tutti gli operatori di settore devono perseguire.
Giungere, a voler usare una metafora storica, a una "Santa Alleanza" tra produttori e brand della logistica, è d'obbligo. Le eccellenze nostrane devono godere di un trasporto altrettanto eccellente.
Dino Scanavino, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani: «La logistica va incorporata nei progetti di filiera di vino e olio. Solo così, si possono superare criticità legate a trasporto e stoccaggio. Gli agricoltori sono pronti a crescere in tal senso e per questo, si deve lavorare su due fronti. Per un verso, coinvolgendo i Ministeri di Agricoltura, Trasporti e Salute, per una maggiore consapevolezza del problema, al fine di migliorare le condizioni ambientali del trasporto attraverso incentivi a promozione e tutela del Made in Italy.
Per un altro verso serve formazione per gli operatori (autotrasportatori e magazzinieri) finalizzata a riorganizzare i flussi per la riduzione delle rotture di carico e i tempi di consegna, oltre che ad acquisire know how specifico a contatto con enologi e tecnologi alimentari».
Clara Ricozzi, Presidente dell’OITA (Osservatorio interdisciplinare trasporto alimenti) è intervenuta, sostenendo: «L’OITA ha deciso di dar vita a un tavolo di lavoro con i diversi operatori interessati alla catena logistica del vino e dell’olio EVO allo scopo di promuovere l’adozione di linee guida atte a garantire il mantenimento delle caratteristiche originarie di questi prodotti, particolarmente sensibili alle condizioni ambientali e di manipolazione durante il percorso e nella giacenza in hub. In tal modo, intendiamo rispondere alla duplice esigenza, di garantire il consumatore finale e di contribuire alla tutela della qualità del made in Italy».
Giuliano Boldorini, direttore commerciale di Fercam, ha aggiunto: «In merito al vino, la cura dei particolari è essenziale per il mantenimento della qualità del prodotto, a cominciare dall’imballaggio. Perché quello del cliente è adatto alla vendita diretta, ma non sempre è appropriato per lo smistamento nei magazzini e lo stivaggio nei camion, dove le bottiglie devono essere ben protette sia dagli urti che dagli sbalzi di temperatura e dall’umidità. Su questo specifico prodotto noi mettiamo del personale specializzato, con il compito di provvedere ai corretti stoccaggio, stivaggio, preparazione ordini e imballi con la massima cura e cautela, riducendo al minimo la movimentazione. Spesso si tratta di vini pregiati o di champagne, bottiglie che vanno trattate con estrema delicatezza perché un eccessivo sballottamento può danneggiare la qualità del contenuto».
Franco Fenoglio, Presidente e AD di Italscania: «Le aziende costruttrici di veicoli industriali possono dare un importante contributo al miglioramento dell’intera filiera enogastronomica, in termini di sostenibilità ambientale e tracciabilità dei prodotti. Abbiamo fatto grandi investimenti per arrivare a offrire oggi soluzioni di trasporto estremamente all’avanguardia sia dal punto di vista della sicurezza che della sostenibilità. È ora di fondamentale importanza che le aziende che commissionano il trasporto comprendano fino in fondo la necessità di affidarsi a realtà in grado di offrire un servizio di qualità per il trasporto di prodotti di grande eccellenza, come olio e vino, che richiedono la massima attenzione non solo nella fase di produzione ma anche in quella di distribuzione». 

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