RIMORCHI / Mantella: "L'anno si chiude col segno meno"

Giovedí, 22 Novembre 2018

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5t che per i primi dieci mesi del 2018 denuncia una diminuzione pari a -1,0% rispetto allo stesso periodo del 2017, avendo immatricolato 13.050 unità contro 13.181. “Come già avevamo previsto commentando i dati di settembre - dichiara Sandro Mantella (nella foto), coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE (Associazione delle Case estere) – il 2018 si avvia a chiudere con segno negativo rispetto al 2017. Dallo scorso mese di aprile le rilevazioni mensili sono state sempre negative, seppure con andamento incostante, fino a portare l’intero periodo gennaio-ottobre a registrare un calo di immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2017. Le cause di questa situazione sono da addebitare alla mancanza di un sostegno strutturale agli investimenti nel settore. Sarebbe importante che almeno la pubblicazione dei decreti che dispongono destinazione, importi e modalità di erogazione dei contributi agli investimenti, così come previsti dalla legge, fossero pubblicati tempestivamente, onde evitare le incertezze nel mercato determinate dalle soluzioni di continuità tra i periodi di erogazione dei fondi. Rileviamo inoltre che i fondi destinati all’acquisizione di soli veicoli rimorchiati allestiti per l’intermodalità non spingono più un rinnovo significativo del parco. Chiediamo da tempo che i fondi per gli investimenti nell’autotrasporto prevedano l’intervento anche in favore dei veicoli trainati destinati al solo trasporto stradale. Questa misura favorirebbe innanzitutto un deciso incremento della sicurezza, messa in pericolo dalla circolazione di troppi mezzi obsoleti e insicuri. Basti pensare che sul totale complessivo del parco circolante, circa il 70% risulta composto da veicoli trainati che hanno oltre 12 anni di anzianità. La sostenibilità complessiva dell’autotrasporto, alla quale tutti aspiriamo, passa anche attraverso la sicurezza della circolazione e dei carichi, a cominciare dalla riduzione dell’occupazione improduttiva delle infrastrutture, conseguente ad un numero eccessivo di viaggi a vuoto. Ad avviare un sistema virtuoso in questo ambito possono contribuire la tecnologia dei veicoli di ultima generazione e la disponibilità sul mercato di complessi ad alta capacità, già utilmente sperimentati e in servizio in altri Paesi europei”.  

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