TRENI MERCI / Cepim e Ti-Bre propongono un tracciato alternativo

Venerdí, 17 Maggio 2013

Un tracciato ferroviario alternativo, più competitivo sul piano dei costi, dei tempi di percorrenza e dei distretti produttivi e logistici interessati: è questa la proposta presentata oggi da CePIM spa-Interporto di Parma e da Tirreno-Brennero sul tema del potenziamento del collegamento ferroviario sull’asse Ti-Bre, tra i porti dell’Alto Tirreno (dalla Liguria al Lazio) e la porta di accesso al Centro Europa. Sono stati il presidente di CePIM spa Johann Marzani, l’amministratore delegato di CePIM Luigi Capitani e il presidente di Tirreno-Brennero srl Pier Gino Scardigli ad illustrare alla Stampa la proposta in un incontro al quale hanno preso parte anche Ugo Danni, assessore provinciale alle Infrastrutture, Giancarlo Montagnoli, consigliere del Consorzio Zai-Interporto Quadrante Europa di Verona, Fabrizio Bugliani, responsabile Marketing dell’Autorità Portuale della Spezia, e Gianluca Croce in rappresentanza della società di consulenza Eidos che ha realizzato lo studio. La nuova soluzione è stata individuata in base ad un’analisi multicriteriale, fondata sulla valutazione di un set di 14 indicatori strategici, su dati forniti da Italferr. In base a tali criteri è stata elaborata un’ipotesi di tracciato che – tralasciando quello storico lungo la direttrice Pama-Suzzara-Poggio Rusco-Verona – propone lo sviluppo del tratto Parma-Piadena-Mantova-Verona. Questo percorso presenta una serie di vantaggi sotto il profilo infrastrutturale, tecnologico, economico e sociale: a partire dalla lunghezza del percorso che si riduce dai 134,5 chilometri del tracciato storico a 110,8 del tracciato alternativo per un tempo di percorrenza che si contrae da 2 ore e 26 minuti a 1 ora e 51. Inoltre, su questo tracciato già insiste attualmente un traffico merci attuale di 161 treni contro i 125 dell’altro. Il costo, per il trasporto merci, della tariffa media per chilometro si ridurrebbe da 2,02 euro fino a 1,9 euro mentre il numero di scali e terminal intermodali di prossimità ai percorsi sale da 3 (della linea storica) fino a 6 del tracciato alternativo. Infine il costo stimato del potenziamento del tracciato: 80 milioni di euro contro i 700 milioni della linea Parma-Suzzara-Poggio Rusco-Verona.

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