MERCI / In Brasile pronto il decreto che rivoluzionerà la logistica

Venerdí, 31 Maggio 2013

La conversione del decreto legge sui porti rivoluzionerà l'economia brasiliana. Finora, e dal 1993, l'iniziativa privata svolgeva un ruolo rilevante nelle sole operazioni propriamente dette, come carico, scarico e stoccaggio. Il porto era amministrato dall'Autorità portuaria che poteva offrire le aree pubbliche ai privati attraverso gare. Sono 37 i porti pubblici brasiliani, di cui 18 gestiti dalla Compagnia Docas Federale, vincolata alla Segreteria dei Porti (Sep), 18 autorizzati, delegati o concessi alle amministrazioni dei Governi statali e municipali e uno misto, mentre sono 129 i TUP (Terminali di uso privato) che possono movimentare solo merci proprie. La crescita esponenziale del mercato brasiliano, un eccessivo costo nella logistica interna per il raggiungimento dei terminali e la lentezza delle operazioni nei porti pubblici hanno determinato l'incremento dei costi finali dei prodotti in entrata e in uscita, superando, per la sola movimentazione interna al porto, i 12 dollari a tonnellata. Il doppio dei costi fissi applicati in Argentina o negli Stati Uniti. Il decreto intende creare nuovi criteri per lo sfruttamento e l'affidamento (attraverso contratti di cessione d'uso) al l'iniziativa privata dei terminali di movimentazione di carico dentro i porti pubblici, ma anche in via autonoma, per stimolare gli investimenti e migliorare la competitività del l'economia brasiliana. Si attende ora la valutazione del presidente.

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