UNRAE / Veicoli commerciali, a febbraio mercato in forte calo

Martedí, 17 Marzo 2020

Prosegue a Febbraio il trend negativo della domanda di autocarri con ptt fino a 3,5t, iniziato a Novembre e in accelerazione. A Febbraio 2020, infatti, i veicoli commerciali immatricolati, secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, sono 14.517, con una perdita del 4,9% rispetto a Febbraio 2019, quando furono registrate 15.262 unità. Il primo bimestre 2020, dunque, archivia 27.759 immatricolazioni a fronte delle 28.801 dello stesso periodo dello scorso anno, in calo del 3,6%". Il dato di febbraio testimonia un mercato dei veicoli commerciali già in calo per la stagnazione dell'economia italiana– afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – ma su questo si innesta il dramma sanitario del coronavirus. Un nuovo “Cigno Nero” per l’economia globale che, certamente, nel nostro Paese innescherà una recessione, con il rischio che questa risulti grave e non breve. Le severe restrizioni, necessarie e correttissime, alla mobilità dei cittadini, la chiusura quasi totale delle attività al dettaglio e la ridotta capacità di produzione del nostro settore manifatturiero – continua Crisci – si combineranno, con un forte impatto negativo sulla domanda di veicoli da lavoro. Nei fatti, le misure restrittive azzereranno le compravendite per un periodo di durata al momento indefinita. La successiva ripresa e il risultato finale dell'anno dipenderà dalla durata e severità della pandemia, dai provvedimenti emergenziali associati, come pure da entità, tempistica, e articolazione delle misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese da parte delle Istituzioni pubbliche, sia durante che dopo l’emergenza. Certamente, la gravità della caduta del mercato che potrebbe superare un quarto delle vendite – conclude il Presidente – dipenderà anche dalle specifiche misure a sostegno del comparto dei veicoli commerciali che il Governo metterà in campo sul lato della domanda, quali incentivi alla rottamazione dei veicoli più vecchi per sostituirli con nuovi, aumento dello stanziamento per bonus all'acquisto di veicoli a ridotte emissioni, incremento dell’aliquota del credito d’imposta o ripristino del superammortamento e rilancio massiccio dei bandi pubblici. Il risultato sarebbe duplice, contribuendo non solo allo svecchiamento di un parco circolante vetusto e pericoloso per salute e sicurezza dei cittadini, ma anche e soprattutto a tenere in vita, in una fase storica gravissima, una filiera che oggi impiega 160.000 persone, fattura 53 miliardi di Euro l’anno e fornisce un contributo insostituibile alle casse dell’Erario. 

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