TRASPORTI / Taglio 300 milioni al trasporto locale bergamasco
“Agonia totale”. Questa la situazione che sta vivendo la Val Seriana, provincia di Bergamo, il trasporto pubblico locale. Il taglio di 300 milioni effettuato, rischia di portare al collasso quella che dovrebbe essere un bene prezioso, fonte di sviluppo economico. Una situazione non più sostenibile, purtroppo vigente da mesi. Il Segretario Generale della FIT-CISL di Bergamo, commenta così questa drammatica situazione: “Chi governa deve iniziare seriamente a pensare che il Trasporto Pubblico è un servizio equiparabile all’istruzione, alla sanità, alla distribuzione dell’acqua potabile”. Antonio Scaini, segretario generale della FIT CISL di Bergamo, legge con estrema preoccupazione la notizia del taglio di 300 milioni del Governo al trasporto locale, che avranno una ricaduta bergamasca per oltre 3milioni e mezzo. Ci aspettano mesi di sofferenza. La situazione è grave e avrà ricadute sulle aziende, e quindi sui lavoratori del settore, ma anche sull’utenza. In mancanza di risorse, al rientro dal periodo ferragostano, potremmo assistere al collasso del servizio di trasporto pubblico. L’alternativa, per recuperare risorse, sarebbe l’aumento delle tariffe del 4% sulla linea urbana e di oltre il 9% sull’extraurbana. Il taglio ai trasporti pubblici locali bergamaschi potrebbe portare alla riduzione delle corse e, di conseguenza, all’aumento del fenomeno di saturazione dei mezzi. “È probabile che l’agenzia del Trasporto Pubblico locale della Provincia opti per una riduzione delle corse introducendo con molto anticipo orari e percorrenze a cui, di solito, si era abituati per il solo mese di agosto. E tutto questo penalizzerà utenti e piccoli Comuni montani. Verranno inevitabilmente condizionate tutte le politiche e gli sforzi che riguardano la cosiddetta mobilità sostenibile”.