ANITA / Baumgartner: "Al servizio del sistema produttivo e del Paese nella lotta al Coronavirus"

Mercoledí, 18 Marzo 2020

“Restiamo a disposizione del Paese affinché siano garantiti il trasporto e la logistica a tutte le imprese che hanno necessità di spedire la propria merce, ma per farlo abbiamo bisogno che il Governo ci sostenga nell’affrontare i numerosi problemi incontrati, in questa nuova fase di pandemia, nello svolgimento delle nostre attività". Così esordisce il Presidente di ANITA, Thomas Baumgartner.
L’Associazione denuncia come, in due settimane di emergenza da Coronavirus in Italia, il quadro in cui le imprese produttive e di trasporto si sono ritrovate ad operare è divenuto estremamente complesso.
Baumghartner prosegue il suo discorso, affermando: “In Italia e all’Estero, ci siamo dovuti confrontare con la progressiva diffusione dei contagiati, l’adozione di misure di contenimento del virus non omogenee sul territorio nazionale e comunitario, le chiusure a macchia di leopardo di alcune aziende”- dichiara Baumgartner e prosegue - “Tutto ciò ha determinato forniture a singhiozzo, limitata capacità di trasporto e impossibilità di ottimizzare i carichi, frenate all’import e all’export italiano per le restrizioni all’ingresso in alcuni Paesi specialmente dell’Est Europa (Slovenia, Croazia, Ungheria, ecc.) e nell’attraversamento del Brennero, lo sbilanciamento dei traffici, la difficile gestione del personale conducente, che spesso si trova a interagire con strutture che vietano l’accesso o impediscono le operazioni di carico/scarico anche di prodotti alimentari necessari alla popolazione. Stiamo registrando costi incalcolabili in termini organizzativi ed economici che, in assenza di un tempestivo aiuto governativo tarato sulla risoluzione e compensazione di queste specifiche problematiche, le imprese non potranno più continuare a sostenere”.
Il Governo e il Paese si devono rendere conto che stiamo svolgendo una vera e propria “missione” per la collettività, per garantire gli approvvigionamenti dei prodotti di prima necessità (alimentari, sanitarie, farmaceutici ed altri) e delle merci per i pochi comparti produttivi rimasti aperti per tenere in piedi - per quanto possibile - il sistema economico e produttivo italiano. Non essendo le merci veicolo di contagio, come già ampiamente indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, e non potendo il Paese permettersi un black out economico, le imprese di ANITA ribadiscono l’impellente necessità che il Governo intervenga con misure specifiche per alleviare i maggiori costi delle imprese di trasporto riconoscendo il trasporto e la logistica tra le filiere maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, con interventi specifici di sostegno e di politiche in ambito internazionale per far riconoscere la validità delle misure sanitarie adottate dall’Italia e per approdare a misure di controllo e comportamentali omogenee sul territorio europeo in relazione alla movimentazione delle merci.
“In caso contrario le aziende dei nostri associati saranno costretti a sospendere le attività”, conclude il numero uno di ANITA. 

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